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Casualmente muore altro oligarca russo del settore energia

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È un brutto momento per gli oligarchi russi legati al settore energia. Diciamo che la loro attesa di vita è un po’ inferiore rispetto alla media. .

Il corpo di Igor Shkurko, 49 anni, è stato trovato ieri nella sua cella in un centro di detenzione di Yakutsk. Shkurko era il primo vicedirettore generale/ingegnere capo della società energetica russa Yakutskenergo ed era stato accusato di aver preso una tangente di 5.000 sterline, accusa che Shkurko ha negato. Le autorità russe non hanno finora fornito alcuna spiegazione per la sua morte, anche se hanno dichiarato che non c’erano segni di “morte criminale”, cioè di morte violenta.
Shkurko era anche un membro del partito politico Russia Unita, affiliato a Putin, ma era stato sospeso in seguito alle accuse di corruzione.

La morte di Shkurko è solo una di una serie di oligarchi russi morti in circostanze misteriose dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, molti dei quali legati all’energia.

All’inizio del 2022, Vladislav Avayev, ex funzionario del Cremlino e vicepresidente della banca russa Gazprombank – la banca al centro dello schema di pagamento russo dei rubli in cambio di gas – è stato trovato morto nel suo appartamento di Mosca. Le autorità hanno detto che ha ucciso la moglie e la figlia e poi se stesso.

Giorni dopo, Sergey Protosenya della Novatek e la sua famiglia sono stati trovati morti in Spagna. Le autorità hanno dichiarato che Protosenya si è impiccato dopo aver accoltellato la madre e la figlia.

Anche Leonid Shulman e Alexander Tyulyakov, ex dirigenti di Gazprom, sono stati trovati morti nel 2022. Entrambi avevano lasciato biglietti d’addio.
A maggio, il bilancio delle vittime ha continuato a salire con il decesso forse più strano, quello dell’ex membro del consiglio di amministrazione e dirigente della Lukoil Alexandr Subbotin, morto per arresto cardiaco dopo aver presumibilmente ingerito volontariamente del veleno di rospo somministrato da uno sciamano locale per alleviare i postumi di una sbornia. Anche il magnate russo del petrolio Mikhail Waford è stato trovato impiccato a marzo.

A settembre, il presidente di Lukoil Ravil Maganov è morto dopo essere caduto dalla finestra del suo ospedale. Una fonte giornalistica della TASS ha dichiarato che si è tolto la vita saltando dalla finestra. Ufficialmente non c’è nessuna connessione fra queste morti. Si tratta solo di sfortuna, oppure, per dirla diversamente, di un rischio del mestiere del ricco oligarca del settore energetico…

 


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