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Morire pagando pedaggio, ticket ed interessi. di Fabio Conditi

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Morire pagando pedaggi, ticket ed interessi, c’è una cosa più ingiusta e assurda ?

Lo dico subito, non me ne frega niente se le azioni del gruppo Atlantia, proprietario di Autostrade per l’Italia, crollano in borsa.

Che si fo****o i mercati finanziari

Alla mia testa ed al mio cuore interessano solo le persone morte nel crollo del ponte e quelle rimaste ferite o traumatizzate, che poverette erano anche state costrette a pagare un pedaggio per viaggiare “sicure” su quell’impalcato maledetto.

https://video.corriere.it/genova-volti-storie-vittime-tragedia-ponte-morandi/c0fe9fbc-a13f-11e8-b0c1-5746f5751ec2

Ma penso anche agli innumerevoli disagi che nei prossimi mesi dovrà subire la popolazione di questo territorio martoriato, a chi ha perso una casa e non sa se e quando la riavrà, agli incidenti che aumenteranno a causa del traffico congestionato.

Costi umani, sociali ed economici immani, per un evento ampiamente prevedibile e previsto, che poteva essere evitato spendendo anche solo una piccola parte degli utili incassati ogni anno. Magari sarebbe bastato rinforzare i tiranti della porzione crollata con lo stesso sistema che vedete nella foto a fianco, adottato dalla società autostrade nel 1993, prima della “privatizzazione” del 1999. https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/08/16/ponte-morandi-un-pilone-rivestito-con-tiranti-nuovi-nel-93-mai-nulla-sugli-altri-ma-su-quello-crollato-ora-autostrade-ora-aveva-fretta/4561474/

Invece i cosiddetti “mercati finanziari” premiano le società private come Atlantia solo se fanno utili, quindi se aumentano i pedaggi “obbligatori” e riducono i costi di manutenzione sostenuti. Complimenti, l’esatto contrario di quello che dovrebbe accadere ad un “servizio essenziale” come quello autostradale, che dovrebbe costare poco o addirittura essere gratis come in Germania, ma soprattutto che dovrebbe avere come principale obiettivo la sicurezza ed il benessere di tutti quelli che lo usano.

Ma c’è un altra questione che è inaccettabile

Secondo le regole del capitalismo, è giusto percepire un reddito quando si fornisce un “capitale”, cioè si permette ad altri il “godimento” di un bene o di una somma di denaro, di cui ci si priva pur avendone la proprietà. Ma noi siamo andati oltre questo concetto ormai superato, oggi paghiamo anche per godere di beni o di somme di denaro che sono in realtà già nostri.

Lo Stato, che siamo noi, costruisce le opere ma poi, visto che abbiamo ceduto la sovranità monetaria al sistema bancario privato ed ai mercati finanziari, per risparmiare sui costi di gestione nella fornitura di questi servizi a vantaggio per tutti, si danno in gestione ai privati. I quali ovviamente devono guadagnare e quindi impongono pedaggi, ticket ed interessi sempre più alti, che non vengono utilizzati per migliorare il servizio, ma finiscono nelle tasche degli azionisti o vengono investiti in speculazioni finanziarie. In questo modo i servizi che una volta erano pubblici e spesso gratuiti, diventano privati, a pagamento e sempre più scadenti da mettere a rischio la vita delle persone.

Ci preoccupiamo di più del crollo dei valori in borsa, che del crollo dei ponti nella vita reale.

Quindi moriamo pagando pedaggi, ticket ed interessi per autostrade, ospedali e moneta che sarebbero già di nostra proprietà.

Si muore di pedaggi, quando crolla un ponte in autostrada

La rete autostradale è stata costruita dallo Stato con i soldi di tutti, ma è stato deciso di affidarla in gestione ad una società privata, che poi ci permette di utilizzarla per viaggiare, ma gli dobbiamo pagare un compenso per usarla. Visto che una società privata deve fare utili, i proventi finiscono nelle tasche degli azionisti o vengono investiti in speculazioni finanziarie, e solo in minima parte vengono utilizzati per migliorare il servizio.

Vi ricorda qualcosa ?

Si muore di interessi, quando si suicidano le persone per debiti o povertà

La sovranità monetaria è dello Stato, quindi la moneta è di tutti noi, ma è stato deciso di farla creare dal nulla ad un sistema bancario privato, che poi ci permette di utilizzarla per scambiare beni e servizi, ma dobbiamo pagare un interesse per averla. Visto che le banche private devono fare utili, i proventi finiscono nelle tasche degli azionisti o vengono investiti in speculazioni finanziarie, e solo in minima parte vengono utilizzati per aumentare la quantità di denaro nell’economia reale.

Nella sanità sta succedendo la stessa cosa.

Si muore di ticket, quando si riducono i costi della sanità o la si privatizza

Il sistema sanitario è dello Stato, a servizio di tutti noi, ma è stato deciso di gestirlo come una azienda privata, e quindi paghiamo un ticket per seguitare ad usarlo. Visto che le aziende private devono risparmiare, gli incassi e la riduzione dei costi sono utilizzati dallo Stato per pagare gli interessi sul debito pubblico ai mercati finanziari, e non ci si preoccupa di migliorare il servizio.

In questo modo si giustificherà la completa privatizzazione.

Altri esempi di privatizzazione di servizi pubblici

Gli esempi che si possono fare sono tanti, e riguardano più in generale la fornitura dei servizi pubblici essenziali che un paese civile ed avanzato come il nostro ha il diritto e dovere di montenere in perfetta efficienza : reti idrica, elettrica, telefonica e delle telecomunicazioni, ferrovie, porti e aeroporti, ospedali e scuole. Questi servizi devono essere pubblici, perchè paghiamo già le tasse per averli, quindi il loro scopo non è e non deve mai essere l’utile per pochi privilegiati, ma solo il benessere per tutti.

Per non parlare anche del nostro immenso patrimonio storico, artistico e culturale, del nostro territorio che deve essere “valorizzato” per un migliore utilizzo nell’interesse di tutti, ma che non deve certo essere “quantificato” per essere venduto a privati, come qualcuno ha deciso in modo scellerato più di 20 anni fa per ripagare il debito pubblico, ricevendo in cambio una moneta che in realtà si può creare con un clic di un computer.

Nella trasmissione Notizie Oggi del 23 luglio 2018, condotta dal grande Vito Monaco e in compagnia degli amici Valerio Malvezzi e Giovanni Zibordi, ho provato a spiegare perchè dovrebbe essere lo Stato a gestire il denaro nell’economia, mentre invece ha privatizzato aziende e banche pubbliche prima dell’entrata nell’euro, dal 1992 al 1999.

https://www.facebook.com/conditi.fabio/videos/1105128846323031/

Lo Stato deve ricominciare a fare il suo mestiere, che è, prima di tutto, quello di riprendere il controllo totale del sistema monetario e fiscale, in modo da avere le risorse per gestire le attività di fornitura dei “servizi pubblici essenziali” e per finanziare lo sviluppo delle attività economiche strategiche.

Non bisogna essere dei geni, basta fare ad esempio come la Germania, dove è pubblico più del 50% del suo sistema bancario, con il quale non solo acquista un parte del suo debito pubblico, risparmiando sugli interessi, ma finanzia anche le imprese tedesche a tassi agevolati.

Oppure adottare uno strumento di pagamento a valenza fiscale come il SIRE, che permetta di finanziare l’economia senza fare debito, nè pagare interessi, quindi senza violare i Trattati Europei. Per approfondimenti https://comedonchisciotte.org/in-tv-la-pura-e-semplice-verita-e-rivoluzionaria/.

A questo punto, risolto il problema dei soldi e del debito pubblico, dobbiamo rivedere tutto il sistema di erogazione dei servizi pubblici essenziali, che non devono essere organizzati secondo il principio aziendale del maggior utile e minor costo, ma secondo il principio costituzionale del fine sociale e dell’interesse generale.

La nostra Costituzione è molto chiara in proposito, perchè non solo dichiara nel suo Art.1 che “la sovranità appartiene al popolo”, ma definisce esattamente le finalità dell’attività economica pubblica e privata, assegnando allo Stato gli strumenti per tutelare l’interesse generale :

Art.41L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art.43A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.

Quindi il Governo M5S e Lega non ha più scusanti, se davvero vogliono seguitare a definirsi populisti, devono cominciare a dimostrarlo nei fatti più consistenti. Hanno cominciato bene con la sovranità territoriale ma devono ancora compiere passi decisi verso la sovranità monetaria e fiscale.

 

Le dichiarazioni di Giuseppe Conte, di Luigi Di Maio e di Matteo Salvini all’indomani del crollo del ponte Morandi a Genova lasciano ben sperare, ma sono solo tre stuzzichini prima del pasto principale. Stiamo ancora aspettando la realizzazione di quanto promesso nel Contratto per il Governo del Cambiamento, in particolare le banche pubbliche e una versione evoluta dei Minibot, che devono e possono diventare una vera e propria moneta di stato a valenza fiscale, come il SIRE.

Ma dovete anche riconsiderare l’ipotesi di consolidamento del debito pubblico detenuto da Banca d’Italia, come inizialmente previsto nelle prime bozze del contratto, e dichiarare i Titoli di Stato utilizzabili per il pagamento delle tasse alla scadenza, in modo da evitare le speculazioni al ribasso.

Senza questi provvedimenti, è banale prevedere che l’Italia sarà facile preda dei ricatti e delle ritorsioni dei mercati finanziari.

Dobbiamo ricostruire questo meraviglioso paese, che ha un immenso patrimonio storico, artistico e culturale. Inoltre abbiamo abbondanza di forza lavoro e materiali, siamo dotati di operosità e creatività, abbiamo un settore produttivo tra i primi al mondo e il denaro finalmente si può creare con un clic del computer … non mi vorrete mica raccontare ancora la storiella che mancano i soldi ?!?!?

Non vorrei dover scomodare ancora John Maynard Keynes …

Prossimo appuntamento

Appuntamento a Bologna il 15 settembre 2018 alle ore 16,00, nella Sala Centofiori di Via Gorki n.16, spiegheremo come possiamo attivarci in modo che ognuno di noi possa promuovere il cambiamento positivo di noi stessi e della società. Ammessi solo cittadini consapevoli e risoluti.

Per chi viene da fuori Bologna in treno o in aereo, stiamo organizzando il servizio navetta per l’andata e ritorno dalla stazione o dall’aeroporto fino al luogo dell’evento, per prenotazioni, informazioni o altro, scrivere a [email protected].

La moneta sarà di proprietà dei cittadini e libera dal debito.

Fabio Conditi

Presidente dell’associazione Moneta Positiva

http://monetapositiva.blogspot.it/

Fonte: www.comedonchisciotte.org

16.08.2018


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