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Metà dei votanti alle primarie Repubblicane nel New Hampshire non erano repubblicani, ma non fermano Trump

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Donald Trump

Trump ha vinto nel New Hampshire le primarie repubblicane, ma con uno scarto un po’ inferiore alle attese. Il margine di vittoria dell’ex presidente, con circa il 94% dei voti scrutinati, è stato di oltre 11 punti, con quasi il 55% dei consensi e un vantaggio a due cifre sul 43,5% di Haley. Trump si è avvicinato a quasi 170.000 voti, un totale di circa 55.000 voti in più rispetto al totale dei voti espressi nelle primarie dei democratici. Ora i media, anche italiani, parlano di rinascita dell’unica candidata rimasta, ma qualcosa nelle primarie di questo stato non funzionano. 

Circa il 51% degli elettori delle primarie presidenziali repubblicane del New Hampshire si considera repubblicano, in calo rispetto al 55% delle primarie del 2016, secondo un exit poll condotto martedì da Edison Research.

Le primarie del New Hampshire sono semi-aperte e consentono agli elettori registrati “non dichiarati” di votare in entrambe le primarie, dando così agli indipendenti la possibilità di esprimersi nella competizione per la nomina presidenziale repubblicana. Questo però espone la votazione alle manovre.

Circa due terzi degli indipendenti non dichiarati hanno votato per la seconda classificata Nikki Haley martedì sera, secondo l’analisi degli exit poll della CNN. Quindi i non repubblicani hanno votato la Haley, ma non sono comunque riusciti a evitare la vittoria di Trump. 

Con le risposte di 2.192 elettori nella competizione repubblicana:

  • Il 43% ha dichiarato di considerarsi abitualmente indipendente, un dato sostanzialmente invariato rispetto al 42% del 2016.
  • Il 6% ha dichiarato di considerarsi solitamente democratico, rispetto al 3% delle primarie del GOP del 2016.
  • Il 34% ha dichiarato di considerarsi moderato o liberale, rispetto al 29% delle primarie del 2016.
  • Il 48% degli elettori ha una laurea, rispetto al 53% del 2016.
  • Il 54% degli elettori ha dichiarato che se l’ex Presidente Donald Trump fosse condannato per un crimine, sarebbe comunque idoneo alla presidenza; il 42% ha detto che non sarebbe idoneo alla carica in caso di condanna.
  • Il 51% ha dichiarato di ritenere che Joe Biden non abbia legittimamente vinto le elezioni presidenziali del 2020.
  • Il 19% ha dichiarato di aver deciso per chi votare negli ultimi giorni.
  • Il 75% ha dichiarato che le condizioni dell’economia statunitense non sono buone o sono scarse, mentre il 24% ha affermato che sono eccellenti o buone.
  • Il 57% ha dichiarato di aspettarsi che la prossima generazione di americani stia peggio, rispetto al 33% del 2016.
  • Il 37% degli elettori ha dichiarato che l’economia è la questione più importante per decidere come votare nella competizione, rispetto al 31% che ha dichiarato che l’immigrazione è la questione più importante. Il 12% ha citato la politica dell’aborto e il 14% la politica estera.

Comunque era dal 1976 che un candidato non vinceva nei primi due stati. Chi si aggiudica il maggior numero dei delegati dei primi cinque stati, di solito, vince le primarie, per cui Il South Carolina sarà decisivo. Nikki Haley è stata due volte governatrice di questo stato, ma, nello stesso tempo, si tratta di un collegio molto conservatore ed evangelico, in cui quindi Trump è visto positivamente. C’è ancora un mese per la campagna elettorale, dato che si vota il 24 febbraio, ma difficilmente ci sarà un trionfo della Haley.

 


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