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L’OPEC taglia la produzione a fronte di una domanda debole

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La produzione di greggio dell’OPEC è scesa il mese scorso a un livello che non si vedeva da quasi un anno, secondo un sondaggio di Bloomberg pubblicato martedì.

La produzione di greggio dell’OPEC è scesa di 310.000 barili al giorno ad aprile, attestandosi a soli 28,8 milioni di bpd, secondo il sondaggio. Il gruppo aveva dichiarato a fine marzo che avrebbe tagliato la produzione di altri 1,6 milioni di bpd a partire da maggio, ma la maggior parte della piccola diminuzione di aprile è avvenuta sotto forma di tagli di produzione non intenzionali, con la diminuzione della produzione irachena per il mese che ha rappresentato circa l’80% delle perdite di produzione totali del gruppo.

L’Iraq ha visto la sua produzione di greggio diminuire di 250.000 bpd a 4,13 milioni di bpd a causa dell’interruzione dell’oleodotto che va dalla regione semi-autonoma del Kurdistan alla Turchia. L’oleodotto è responsabile del trasporto di circa mezzo milione di barili al giorno. La produzione irachena è al livello più basso dalla fine del 2021.

La Nigeria ha visto la sua produzione aumentare del 3,5% a febbraio prima di scendere del 2% a marzo a 1,517 milioni di bpd. Ad aprile, l’indagine di Bloomberg ha mostrato un calo di 120.000 bpd a 1,32 milioni di bpd, in parte dovuto allo sciopero dei lavoratori della ExxonMobil nel Paese.

L’Upstream Petroleum Regulatory Commission della Nigeria era fiduciosa che la sua produzione sarebbe continuata ad aumentare, prevedendo una produzione annuale di 1,69 milioni di bpd come parte del suo piano a lungo termine per aumentare la produzione e far crescere le sue riserve petrolifere accertate a 50 miliardi di barili. L’obiettivo di produzione della Nigeria per marzo era di 1,8 milioni di bpd.
I membri dell’OPEC+, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Iraq, Algeria, Oman, Gabon e Kazakistan, sono quelli che hanno deciso di tagliare la produzione a partire da questo mese.

Sono chiari i tentativi di mantenere i prezzi del petrolio fra gli 80 e i 90 dollari al barile, ma la domanda scarsa, per le prospettive di recessione, fa si che il prezzo invece tenda a stabilizzarsi fra i 70 e gli 80 dollari, per cui sono possibili ulteriori tagli.  La prossima riunione dell’OPEC+ è prevista per il 4 giugno, quando si discuterà dei livelli di produzione per il luglio 2023 e per i mesi successivi.


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