Seguici su

Attualità

L’Olanda contraria agli eurobond mentre scippa 50 miliardi ai “partners” europei

Pubblicato

il

Olanda paradiso fiscale

Di Francesco Celotto

Il governo olandese anziché opporsi agli eurobond (o coronabond come li si voglia denominare) dovrebbe iniziare a pensare a tagliare i troppi vantaggi fiscali che concede a grosse aziende, profilandosi di fatto come un paradiso fiscale. Bravissimo il governo olandese a chiedere sempre maggiori dosi di rigore agli altri mentre, allo stesso tempo, ne mette in difficoltà i relativi bilanci con un sistema fiscale che drena risorse dai partner.

L’Olanda si oppone agli eurobond mentre scippa 50 miliardi ai “partners” europei

L’accusa arriva nientemeno che dal Parlamento Ue, che in un rapporto  ha acceso un faro sulle politiche di Lussemburgo, Belgio, Cipro, Ungheria, Malta e, per l’appunto, Paesi Bassi. I quali agirebbero come paradisi fiscali “di fatto”, incuneandosi nelle lacune delle normative nazionali.

A fare la parte del leone in questo “schema” sarebbe proprio l’Olanda che, mentre predica austerità e disciplina di bilancio in lungo e in largo, lavora sottotraccia per attirare le sedi fiscali di multinazionali di mezzo mondo. Che nella maggior parte sono rappresentate da una cassetta delle lettere o poco più. Neanche fossimo in un qualsiasi arcipelago caraibico.


Chi evade davvero le tasse in Italia? Il pizzicagnolo all’angolo o le grandi Corporations del settore IT?
Siamo proprio sicuri che il Paese più indebitato sia l’Italia? Scoprilo sul libro di economia spiegata facile.

STANCO DI ESSERE TRATTATO
COME UN APPESTATO DALLA UE?

libro di economia spiegata facile QUARTA EDIZIONE

ACQUISTALO SUBITO


A spingere le società a domiciliarsi nella terra dei polder è soprattutto il sistema di tassazione delle royalties, i pagamenti che soprattutto le società tecnologiche ricevono per l’utilizzo dei loro brevetti. Ebbene, in Olanda le royalties non sono tassate. Così come i dividendi e altri diritti intellettuali, specie se derivanti da imprese straniere operanti in loco, che “vengono “blindati” in Olanda invece che nei singoli paesi europei”,

Olanda, un furto da 50 miliardi ’anno

E’ così che su un totale di 4.500 miliardi di euro (oltre 5 volte il Pil del Paese), facenti capo a oltre 15mila società, che transitano tra Rotterdam e Eindhoven meno di 200 diventano imponibili ai fini fiscali. Non sorprenderà, a questo punto, sapere che colossi come Ikea, Unilever, Shell, Adidas, Nike e anche l’italiana Fca (sede legale a Londra, sede fiscale ad Amsterdam) abbiano scelto proprio l’Olanda per “domiciliarsi”.

Risultato? Stando ad una ricerca di Gabriel Zucman dell’Università di California a Berkeley, spiega Fubini, l’Olanda sottrarrebbe ogni anno “oltre 50 miliardi di base fiscale altrui”. Contribuendo così all’impoverimento di quegli stessi “partner” sui quali vorrebbe imporre le proprie lezioni di vita.

A questo punto questi signori (si fa per dire ) o accettano gli eurobond e che il Mes venga utilizzato senza alcuna condizione capestro o li obblighiamo a cancellare subito i loro vantaggi fiscali a favore soprattutto di grosse multinazionali.

Se crucchi e olandesi non accettano suggerisco a francesi, spagnoli, italiani, portoghesi di dichiarare subito la uscita dalla Ue e il lancio di una nuova moneta europea. Che se ne vadano. Non abbiamo bisogno del loro”rigore”.

Francesco Celotto


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito