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L’Italia compra un Aereo molto speciale, con Ricadute industriali importanti

L’Italia compra un aereo molto particolare: un Gulfstream G550 destinato specificamente alla sperimentazione di ssistemi per la guerra elettronica e il SIGINT nazionale. Sarà principalmente destinato allo sviluppo di tecnologie autonome evanzate nel settore in collaborazione con Leonardo

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L’ultima mossa dell’Italia per rafforzare le proprie capacità di difesa mostra un notevole desiderio di innovare e sperimentare nel settore della guerra elettronica e della SIGINT. L’Aereonautica Militare Italiana ha infatti deciso di acquistare un nuovo aereo, un Gulfsream 550, destinato specificamente alla sperimentazioni di contromisure elettroniche e strumenti SIGINT.

 

Questo sviluppo, riportato da diverse fonti, tra cui alcuni post su X, segna un momento cruciale nel continuo impegno dell’Italia per rafforzare la propria sovranità tecnologica e affermarsi come attore chiave in settori militari di nicchia quali l’intelligence dei segnali [SIGINT], l’allerta e controllo aereo [CAEW] e l’attacco elettronico [EA], oltre che specificamente mirati al disturbo delle comunicazioni strategiche avversarie (Compass Call)

La decisione, che fa parte di un programma più ampio da miliardi di euro, sottolinea l’ambizione dell’Italia di ridurre la dipendenza dalla tecnologia straniera e rafforzare il proprio ruolo all’interno della NATO e nel panorama della difesa europea.

Perché l’acquisto di un solo velivolo sta suscitando così tanta attenzione e cosa rivela sulle priorità strategiche dell’Italia in un contesto di sicurezza globale sempre più instabile?

Il Gulfstream G550, un jet business bimotore prodotto dalla Gulfstream Aerospace di General Dynamics a Savannah, in Georgia, non è nuovo alle applicazioni militari. Con un peso massimo al decollo di circa 41.277 chilogrammi e alimentato da due motori turbofan Rolls-Royce BR710, ciascuno con una spinta di circa 68,4 kilonewton, il G550 vanta un’autonomia di circa 12.500 chilometri e una quota di tangenza massima superiore a 15.545 metri.”

Le sue prestazioni ad alta quota, la velocità fino a 488 nodi e la resistenza lo rendono una piattaforma ideale per missioni specializzate che richiedono lunghi tempi di permanenza in volo e sofisticate suite di sensori. La cabina di pilotaggio Honeywell Primus Epic PlaneView dell’aereo, dotata di avionica avanzata, migliora la consapevolezza situazionale degli equipaggi che operano in ambienti complessi.

Dal suo primo volo nel 2002 e dalla certificazione FAA nel 2003, il G550 è stato adattato per vari ruoli militari in tutto il mondo, tra cui il C-37B dell’aeronautica militare statunitense C-37B dell’Air Force statunitense per il trasporto VIP e l’EA-37B Compass Call per la guerra elettronica, nonché le configurazioni Eitam CAEW e SEMA [Special Electronic Missions Aircraft] israeliane dotate del sistema radar EL/W-2085 di Israel Aerospace Industries.

La decisione dell’Italia di acquisire un ulteriore G550 si basa su questa comprovata esperienza, adattando la piattaforma alle proprie esigenze specifiche attraverso l’innovazione nazionale guidata da Leonardo, azienda italiana leader nel settore aerospaziale e della difesa.

G550 “Compass Call“, dell’aviazione USA

Questa distinzione è fondamentale. A differenza della flotta esistente di G550 dell’Aeronautica Militare Italiana, che comprende due velivoli CAEW consegnati nel 2016 e nel 2017 e due piattaforme AISREW [Airborne Intelligence, Surveillance, Reconnaissance, and Electronic Warfare] acquisite nel 2022, questo velivolo fungerà da banco di prova nazionale.

Il suo ruolo è quello di convalidare e perfezionare tecnologie all’avanguardia, garantendo che l’industria della difesa italiana possa sviluppare in modo indipendente sistemi in grado di soddisfare le esigenze della guerra moderna. Il coinvolgimento di Leonardo è fondamentale, poiché l’azienda ha il compito di creare suite di sensori avanzati e capacità di guerra elettronica che potrebbero essere integrate nella flotta operativa italiana o esportate agli alleati.

L’attenzione rivolta a Leonardo, piuttosto che ad altre aziende come ELT Group, evidenzia l’intenzione dell’Italia di consolidare il proprio know-how tecnologico all’interno di un unico campione nazionale, favorendo benefici economici quali la creazione di posti di lavoro e la crescita industriale.

Secondo un documento del Ministero della Difesa italiano del 2020, il programma più ampio mira a creare fino a 200 posti di lavoro attraverso operazioni di manutenzione e supporto per la flotta G550 italiana, che potrebbero potenzialmente servire altri operatori Gulfstream in Europa e Medio Oriente.

L’acquisizione fa parte della terza fase del programma italiano P-MMMS [Piattaforma Multi-Missione, Multi-Sensore], un’iniziativa pluriennale del valore di 1,632 miliardi di euro, con 638 milioni di euro già stanziati.

Questa fase si concentra sul raggiungimento della Full Mission Capability [FMC] per la flotta italiana di G550 per missioni speciali, che attualmente comprende due  velivoli CAEW e due piattaforme AISREW, con sei ulteriori cellule “verdi” in attesa di conversione. Il termine “verde” si riferisce a cellule non modificate che possono essere adattate a varie configurazioni, come CAEW, SIGINT o EA. Due dovrebbero essere utilizzati come CAEW e due per finalità “Compass Call”, cioè come strumenti di guerra elettronica attiva contro i sistemi di comunicazione degli avversari.

I 638 milioni di euro finanzieranno la trasformazione di quattro velivoli secondo gli standard FMC, garantendo che siano completamente equipaggiati con sistemi di missione e supportati dalla logistica iniziale. Il nuovo banco di prova G550, sebbene non esplicitamente dettagliato nella ripartizione del bilancio, è un’aggiunta strategica a questa fase, che consentirà all’Italia di sperimentare i sistemi di nuova generazione prima di implementarli operativamente.

La prima fase del programma, del valore di 1,2 miliardi di euro, ha riguardato l’acquisizione di due velivoli FMC e sei cellule verdi, mentre la seconda fase, del valore di 925 milioni di euro, ha sostenuto la modifica di quattro velivoli, come indicato in un rapporto del 2023 di The Aviationist.

L’investimento italiano nel banco di prova G550 riflette una visione strategica più ampia che ha iniziato a prendere forma all’inizio degli anni 2000. L’interesse dell’Aeronautica Militare Italiana per gli aerei per missioni speciali risale al 2009, quando il Ministero della Difesa ha individuato la necessità di sostituire la sua piattaforma SIGINT G-222VS ormai obsoleta con sistemi moderni.

Tale esigenza è stata formalizzata nel Documento di Politica della Difesa 2020-2022, che ha delineato il programma Joint Airborne Multi-Sensor Multi-Mission System [JAMMS]. L’iniziativa JAMMS mira a creare una flotta di massimo dieci G550, ciascuno adattato a ruoli quali SIGINT, CAEW o EA, integrati in un’architettura C4ISTAR [Comando, Controllo, Comunicazioni, Computer, Intelligence, Sorveglianza, Acquisizione Obiettivi e Ricognizione].

I primi due velivoli FMC, consegnati nel 2022, sono stati modificati da L3Harris Technologies nell’ambito di un accordo di vendita militare all’estero [FMS] approvato nel dicembre 2020, che prevede l’integrazione di sistemi come il radar AESA Leonardo Osprey 50 e la suite di intelligence delle comunicazioni Rio di L3Harris.

Sviluppando questi sistemi a livello nazionale, l’Italia mira a rafforzare la propria sovranità tecnologica, garantendo che le sue forze armate possano operare in modo indipendente in ambienti contesi.

Le implicazioni strategiche di questa acquisizione vanno oltre i confini italiani, posizionando il Paese come attore chiave nella spinta della NATO e dell’Unione Europea verso l’autonomia strategica. Il Mediterraneo, una regione caratterizzata da tensioni geopolitiche, richiede solide capacità di intelligence e sorveglianza.

La flotta G550 italiana, compreso il nuovo banco di prova, rafforza la sua capacità di monitorare minacce che vanno dal contrabbando marittimo ai conflitti regionali, come dimostrato dal dispiegamento dei velivoli CAEW nell’Europa orientale dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.

The Aviationist ha riferito che uno dei CAEW G550 italiani ha condotto una missione di sorveglianza sulla Romania nel marzo 2022, sottolineando il suo ruolo nella missione rafforzata di polizia aerea della NATO. Lo sviluppo di nuovi sistemi SIGINT ed EA da parte del banco di prova potrebbe migliorare ulteriormente queste operazioni, fornendo intelligence in tempo reale alle forze alleate.

Inoltre, i progressi di Leonardo potrebbero posizionare l’Italia come potenziale esportatore di sistemi di difesa ad alta tecnologia, in concorrenza con giganti globali come Lockheed Martin e Raytheon. Un documento del Ministero della Difesa italiano del 2020 ha sottolineato il potenziale delle operazioni di manutenzione del G550 italiano per servire altri operatori in Europa e Medio Oriente, suggerendo un effetto a catena sull’economia che potrebbe rafforzare l’industria

Da un punto di vista geopolitico, il banco di prova G550 dell’Italia rafforza la sua posizione all’interno della NATO, dove l’interoperabilità e la condivisione delle informazioni sono fondamentali. L’integrazione dei sistemi standard NATO, come il datalink Link 16 e il Multifunctional Information Distribution System [MIDS], nel velivolo CAEW garantisce un coordinamento perfetto con gli alleati, come sottolineato in un articolo di Key.Aero del 2019.

Lo sviluppo di nuovi sistemi da parte del banco di prova potrebbe migliorare ulteriormente questa interoperabilità, consentendo potenzialmente all’Italia di guidare operazioni congiunte nel Mediterraneo o oltre. Tuttavia, la dipendenza dalla tecnologia statunitense e israeliana nelle fasi iniziali del programma P-MMMS evidenzia una tensione tra autonomia e interdipendenza. L’aereo di test servirà proprio a sviluppare soluzioni completamente nazionali, senza doversi appoggiare ai colossi statunitensi o israeliani. 

 

 


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