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L’Iran tenta l’Europa con un mare di petrolio pronto da inviare.. ma…

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L’Iran dispone di notevoli volumi di petrolio in depositi galleggianti che potrebbe immessi sul mercato, rapidamente nel caso in cui venisse finalizzato un accordo con gli Stati Uniti.

In un aggiornamento dell’inizio del mese, OilX ha affermato che l’Iran ha circa 40 milioni di barili, la maggior parte dei quali è probabilmente condensato. Vortexa stima che il greggio iraniano in deposito galleggiante sia pari a 60-70 milioni di barili, mentre Kpler li ha stimati in 93 milioni di barili, ha riportato domenica Bloomberg.

Tuttavia, i volumi non verrebbero rilasciati immediatamente, poiché prima dovrebbero essere risolte questioni come l’assicurazione e la spedizione. “L’Iran ha accumulato una notevole flottiglia di carichi che potrebbero arrivare sul mercato abbastanza presto”, ha dichiarato a Bloomberg John Driscoll di JTD Energy Services.

Attualmente, l’Iran e gli Stati Uniti stanno entrambi valutando la versione finale di un accordo proposto dall’Unione Europea, che funge da intermediario nei negoziati.

Secondo recenti rapporti, alcuni problemi sono stati risolti, ma altri rimangono e devono essere risolti prima che un accordo sia finalizzato.

Il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito ieri di aver visto una copia della bozza di proposta, che prevede il rilascio di prigionieri dall’Iran e, in cambio, lo sblocco dei fondi iraniani dai conti bancari internazionali. Il quotidiano israeliano ha scritto che l’Iran sarà libero di tenere l’uranio che ha arricchito finora, ma gli sarà vietato di violare l’accordo nucleare.

Un accordo nucleare significherebbe il ritorno del greggio iraniano sui mercati internazionali, a un ritmo di circa 1,3 milioni di bpd, secondo un recente rapporto del Financial Times. Questo abbasserebbe sostanzialmente i prezzi del petrolio, almeno per un po’, tanto che gli Emirati si sono detti pronti a chiedere un calo delle quote OPEC.

L’Iran è desideroso di aumentare le sue esportazioni di greggio, ma ha segnalato che non si affretterà a concludere un accordo finché non saranno soddisfatte le sue ultime richieste. La principale di queste è la garanzia che l’accordo sopravviva durante le future amministrazioni statunitensi. Insomma Biden dovrebbe impegnarsi anche per un’eventuale futura amministrazione Trump, e questo punto non è semplice da risolvere.


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