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L’Economista Kaldor nel 1971 spiegava con precisione millimetrica il perche’ l’Euro avrebbe fatto collassare il sistema

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L’articolo che segue ha 42 anni: e’ del 1971.

Questo testo è stato scritto dall’economista e consigliere economico nel Regno Unito Nicholas Kaldor nel 1971 (quando l’Euro era solo un progetto in fase embrionale, che sarebbe divenuto realta’ 3 decenni dopo) in “Effetti Dinamici del Mercato Comune” pubblicato inizialmente su New Statesman il 12 marzo 1971 e ristampato  (come capitolo 12, pp 187 – 220) in “Altri Saggi di Economia Applicata” – volume 6 della Raccolta di saggi economici di Nicholas Kaldor.

Kaldor aveva precisamente previsto le cause della crisi dell’euro: lo squilibrio commerciale e della bilancia dei pagamenti a causa di un regime di cambi fissi in assenza di armonizzazione del mercato del lavoro e del sistema fiscale e di meccanismi di trasferimento

E’ impressionante notare che 42 anni fa, fosse perfettamente chiaro a cosa sarebbero andati incontro i paesi europei introducendo una moneta unica, prima di un unione politica e fiscale: ad un “disastro della periferia” cui sarebbe seguita una rottura dell’intero sistema. Il “disastro di mezza zona Euro” lo stiamo vivendo ora, mentre la “rottura del sistema” e’ ancora la’ da venire.

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Un giorno le nazioni d’Europa saranno pronte ad unire le loro identità nazionali e a creare una nuova Unione Europea – gli Stati Uniti d’Europa. Se e quando lo faranno, ci sarà un Governo Europeo che assumerà tutte le funzioni che fanno capo al Governo Federale degli Stati Uniti d’America, o del Canada o dell’Australia. Questo implicherà la creazione di una “piena unione economica e monetaria”. Ma si commette un errore pericoloso nel credere che l’unione politica e monetaria possa precedere l’unione politica o che opererà (come si legge nelle parole del rapporto Werner) “un agente di fermentazione per la creazione di una unione politica della quale nel lungo non sarà in ogni caso in grado di fare a meno”. Poiché se la creazione di una unione monetaria e il controllo della Comunità sui bilanci nazionali saranno tali da generare pressioni che conducono ad una rottura dell’intero sistema, è chiaro che lo sviluppo dell’unione politica sarà ostacolato e non promosso.

Altri estratti:

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Gli eventi degli ultimi anni – in cui si evidenziava la necessità di una rivalutazione del marco tedesco e di una svalutazione del franco francese – hanno dimostrato l’insufficienza della Comunità stante l’attuale grado di integrazione economica. Il sistema presuppone piena convertibilità delle valute e cambi fissi tra gli stati membri, lasciando la politica monetaria e fiscale alla discrezione dei singoli stati. Sotto questo sistema, come gli eventi hanno dimostrato, alcuni paesi tenderanno ad acquisire crescenti (ed indesiderati) surplus commerciali nei confronti dei loro partner commerciali, mentre altri accumulano crescenti deficit. Ciò porta con sé due effetti indesiderati. Trasmette pressioni inflazionistiche da alcuni membri ad altri; e mette i paesi in surplus nelle condizioni di fornire finanziamenti in automatico ai paesi in deficit in scala crescente.

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…. Questo è un altro modo per dire che l’obiettivo di una piena unione monetaria ed economica non si può ottenere senza una unione politica; e la seconda presuppone integrazione fiscale e non mera armonizzazione fiscale. Essa richiede la creazione di un Governo e Parlamento della Comunità che si assumano la responsabilità almeno della maggior parte della spesa attualmente finanziata dai governi nazionali e la finanzi attraverso tasse equamente ripartite tra i membri comunitari. Con un sistema integrato di questo tipo le aree più ricche finanziano in automatico quelle più povere, e le aree che sperimentano un declino delle esportazioni sono automaticamente alleggerite pagando meno e ricevendo di più dalla Fisco centrale. La tendenze cumulative all’aumento e alla diminuzione sono così tenute sotto controllo da uno stabilizzatore fiscale costruito all’interno del sistema che consente alle aree in surplus di fornire automaticamente aiuto a quelle in deficit.

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…quel che il Rapporto sbaglia nel riconoscere è che l’esistenza di un sistema centrale di tassazione e spesa è uno strumento per l’erogazione di “aiuti regionali” molto più potente di qualunque cosa che l’“intervento speciale” per lo sviluppo delle regioni sia capace di fornire.
D’altra parte l’attuale piano della Comunità è come quella casa che “divisa contro se stessa non riesce a stare”. L’Unione monetaria e il controllo della Comunità sui bilanci impedirà ad ogni singolo stato membro di perseguire autonome politiche di piena occupazione – di intervenire per compensare le cadute del livello della produzione e dell’occupazione – eccetto che non beneficiando dell’appoggio di un forte Governo comunitario in grado di preservare i suoi cittadini dalle conseguenze peggiori.

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Myrdal coniò la locuzione “causazione circolare e cumulativa” per spiegare perché il tasso di sviluppo economico delle diverse aree del mondo non tende ad uno stato di equilibrio uniforme ma, al contrario, tende a cristallizzarsi in un numero limitato di aree ad elevata crescita il cui successo ha l’effetto di inibire lo sviluppo di altre aree. Questa tendenza non potrebbe operare se le variazioni dei salari monetari fossero sempre tali da compensare la differenza nei tassi di incremento della produttività. Tuttavia non è questo il caso che si verifica: per ragioni forse non pienamente comprese, la dispersione nei tassi di aumento dei salari tra le diverse aree tende sempre ad essere considerevolmente più piccola di quella relativa alle variazioni della produttività. E’ per questa ragione che in un’area valutaria comune, o in un sistema di valute convertibili con cambi fissi, le aree che crescono di più tendono ad acquisire un vantaggio competitivo cumulativo rispetto alle aree che crescono a tassi inferiori. I “salari efficienti” (calcolati come rapporto tra salari monetari e produttività) tenderanno, nel corso naturale degli eventi, a diminuire nel primo gruppo di paesi rispetto al secondo – anche nella situazione in cui nei due gruppi i salari monetari tendono contemporaneamente a crescere in termini assoluti. Proprio in ragione degli incrementi dei differenziali di produttività, i costi comparati di produzione nelle aree a maggior crescita tendono a diminuire nel tempo rispetto a quelli delle aree a minor crescita ed aumentano di conseguenza il vantaggio competitivo delle prime.

Fonte: http://www.concertedaction.com/2012/08/16/nicholas-kaldor-on-the-common-market/

Traduzione by Keynes Blog: I difetti dell’euro spiegati 30 anni prima che nascesse dall’economista keynesiano Nicholas Kaldor

 

 

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Articolo pubblicato l’8 Maggio 2013 al 6 posto dei 20 Articoli TOP di Scenarieconomici.it degli ultimi 3 mesi. Sono articoli spesso finiti al primo posto nella classifica ebuzzing nella sezione economia.

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1 posto) Esclusiva Analisi: simulazione di cosa accadrebbe con e senza EURO (pubblicato il 23 Marzo 2013; circa 30.000 visite su scenarieconomici e decine di migliaia migliaia su altri siti; articolo arrivato il 23 Marzo al 1 posto come rilevanza nella classifica Ebuzzing sezione Economia)

2 posto) Esclusiva – L’Intervista in forma integrale all’economista Alberto Bagnai – Euro e Crisi (pubblicato il 20 Marzo 2013; circa 15.000 visite su scenarieconomici e decine di migliaia migliaia su altri siti)

3 posto) Capire la Crisi dell’Europa in 9 slides (per Super-Dummies)  (pubblicato il 27 Marzo 2013; circa 10.000 visite su scenarieconomici e decine di migliaia su altri siti)

4 posto) EURO: Analisi di dettaglio del perche’ all’Italia conviene uscire (pubblicato il 24 Marzo 2013; ben oltre 6mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti; articolo arrivato il 1 Aprile al 1 posto come rilevanza nella classifica Ebuzzing sezione Economia)

5 posto) Fact Checking alle argomentazioni PRO-EURO: smontate una per una (pubblicato l’1 Aprile 2013; ben oltre 3mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti; articolo arrivato il 1 Aprile al 1 posto come rilevanza nella classifica Ebuzzing sezione Economia)

6 posto) L’Economista Kaldor nel 1971 spiegava con precisione millimetrica il perche’ l’Euro avrebbe fatto collassare il sistema (pubblicato l’8 Maggio 2013; quasi 3mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti; articolo arrivato l’8 maggio al 1 posto come rilevanza nella classifica Ebuzzing sezione Economia)

7 posto) Riccardi accusa Monti: “Più dava legnate al paese, più la Merkel era contenta e più lui era soddisfatto” (pubblicato l’8 Giugno 2013; oltre 2mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

8 posto) Dati Regionali 2012 shock: Residuo Fiscale (saldo attivo per 95 miliardi al Nord) (pubblicato il 27 maggio 2013; quasi 2mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

9 posto) Capire la Crisi dell’Europa in 80 slides (pubblicato il 5 Maggio 2013; quasi 2mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

10 posto) Il Bilancio del Governo Monti – Valutazione finale: il peggior Governo della 2 Repubblica (Valutazione analitica delle Performance dell’Italia rispetto alla UE di tutti i governi) (pubblicato il 2 Maggio 2013; quasi 2mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

11 posto) Serie del PIL dal 1861 ad oggi in Italia: grafici e mappe regionali (pubblicato il 14 Aprile 2013; quasi 2mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

12 posto) Analisi del DEFAULT di uno Stato: cerchiamo di capire perche’ e quando accade, e cosa accade dopo (pubblicato il 3 Aprile 2013; quasi 2mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti; articolo arrivato il 3 Aprile al 1 posto come rilevanza nella classifica Ebuzzing sezione Economia) 

13 posto) Studio “Bertelsmann Stiftung”: in caso di rottura dell’EURO grossi guai per la Germania (pubblicato il 17 maggio 2013; quasi 2mila visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

14 posto) 5 Studi sulla Sostenibilita’ a lungo termine dei Conti Pubblici dicono che l’Occidente ha un enorme problema. Italia e Germania le nazioni piu’ sostenibili. (pubblicato l’11 Maggio 2013; ben oltre mille visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

15 posto) 4 Premi Nobel (Paul Krugman, Milton Friedman, Joseph Stigliz, Amartya Sen): “l’Euro e’ una patacca” (pubblicato il 3 Giugno 2013; oltre mille visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti; articolo arrivato il 3 giugno al 1 posto come rilevanza nella classifica Ebuzzing sezione Economia)

16 posto) L’andamento del Mercato Immobiliare nel 1996-2012 nei vari Paesi Europei, e proiezione al 2017 (pubblicato l’1 Aprile 2013; ben oltre mille visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

17 posto) Ecco perche’ la DISGREGAZIONE dell’EURO e’ lo scenario piu’ probabile (pubblicato il 21 Maggio 2013; ben oltre mille visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

18 posto) Euro-crisi: Germania, Italia e gli altri, un matrimonio destinato a finire male…. molto male. (pubblicato il 10 Maggio 2013; ben oltre mille visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

19 posto) Il vero “Cyprus Template”. Come la zona euro sia diventata ormai uno strumento neocoloniale di sfruttamento (pubblicato il 9 Aprile 2013; ben oltre mille visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

20 posto) EURO CRISI: dopo Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia, Cipro (Slovenia, Malta) chi sara’ il prossimo? (pubblicato il 29 Marzo 2013; ben oltre mille visite su scenarieconomici e migliaia su altri siti)

 

By GPG Imperatrice

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