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LE STRAMBERIE DELL’ISEE NELL’ERA CONTE. Sperate che nel 2019 vi sia andata bene

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Tra  le varie stramberie del sistema assistenziale italiano una bella grossa è saltata fuori con con il Decreto Legge 3.9.2019, n. 101 che ha modificato i criteri di definizione dell’ISEE, cioè dello strumento di valutazione della ricchezza famigliare utilizzato per valutare la concessione, o meno, dei contributi ed aiuti assistenziali, dagli aiuti per l’affitto, alimentari, sanitari, etc.

Infatti, come possiamo leggere dal sito della CISL:

Con il Decreto Legge 3 settembre 2019, n. 101, sono cambiate le regole dell’Isee per l’anno 2020. La novità riguarda la data di riferimento per i risparmi e gli immobili da dichiarare, che per il 2020, sarà mantenuta la stessa dell’Isee 2019, ovvero il 31/12/2018. Quindi, chi ha già fatto Isee nel 2019, dovrà semplicemente riportare nell’Isee 2020 gli stessi dati, sia per i risparmi che per gli immobili posseduti, altrimenti si dovranno recuperare dalla propria banca, o dalla posta, o da altri intermediari (compagnie assicurative ecc)  il saldo dei propri risparmi al 31/12/2018 e la giacenza media dell’anno 2018 e, per quanto riguarda gli immobili, la situazione di possesso al 31/12/2018.

Quindi per il 2020 la situazione è congelata al 2018. Una scelta che va bene se nel 2019 avete guadagnato dei soldi o la vostra posizione è comunque migliorata, ma che non va per niente bene se vi trovate nella posizioni diametralmente opposta .

Facciamo due casi diversi:

  • il signor Tizio è una persona povera ed anziana, con la pensione minima, che il 30 aprile 2019 ha grattato un Gratta e Vinci che gli ha portato una vincita da 500 mila euro. Ora ha comprato un bell’appartamentino e si è messo via un po’ di soldini. Tizio, per lo Stato, ha diritto a tutte le contribuzioni sociali;
  • Il signor Caio aveva una casa e qualche soldo, ma il 28 febbraio 2019 è fallito. La casa è stata sequestrata, il suo piccolo patrimonio si è volatilizzato in brevissimo tempo. Ora il signor Caio non ha nè beni nè reddito, è un nullatenente, ma ha un ISEE che non gli permette di accedere alle agevolazioni sociali.

Il fatto di congelare la situazione al 31/12/2018 è, sinceramente , un’assurdità colossale. Capiamo che sia avvenuta nella fretta del passaggio fra vecchio e nuovo governo, ma il nuovo ha avuto quasi quattro mesi per porvi rimedio, o comunque poteva aggiustare la cosa nella finanziaria. Invece il 2019 scompare, viene ad essere un anno inesistente per le finalista assistenziali. Potremmo anche fare lo stesso per le finalità fiscali e non pagare nulla, come se nessun reddito fosse stato conseguito. Intanto, per lo stato, non esiste….

 

 


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