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Le nuove norme su ESG in Francia rischiano di cancellare 7 miliardi di investimenti nei fossili. Come mai?

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Centrale nucleare francese

La nuova regolamentazione francese, che non consentirà ai fondi investiti in società di combustibili fossili con nuovi piani di sviluppo di utilizzare un’etichetta nazionale ESG, potrebbe comportare disinvestimenti forzati per ben 7 miliardi di Euro in asset legati petrolio e gas attualmente detenuti dai fondi, secondo un’analisi di Morningstar Inc effettuata da Bloomberg. Un bel colpo che, tra l’altro, punta a dirigere gli investimenti verso settori più interessanti per il governo di Parigi, come il nucleare. 

La settimana scorsa, il ministro francese dell’Economia e delle Finanze Bruno Le Maire ha annunciato nuove regole relative all’etichetta ESG francese per i fondi. In base a queste nuove normative, in Francia ai gestori di fondi non verrà assegnata la cosiddetta etichetta di investimento socialmente responsabile (SRI) se investono in società di combustibili fossili che lanciano nuovi progetti di esplorazione, produzione o raffinazione di petrolio e gas, o società attive in i settori del carbone, del petrolio e del gas di scisto.
Attualmente, secondo Morningstar, in Francia l’etichetta SRI è utilizzata dai fondi che gestiscono un totale di 835 miliardi di dollari (770 miliardi di euro) di asset per i clienti.

Le nuove regole sull’etichetta SRI potrebbero imporre disinvestimenti di 7,6 miliardi di dollari (7 miliardi di euro) in petrolio e gas, dicono gli analisti di Morningstar, mentre i più grandi gestori patrimoniali francesi stanno ancora aspettando ulteriori dettagli sulla più rigorosa politica di etichettatura ESG in Francia prima di stimare l’impatto delle nuove regole sull’etichettatura SRI. nuovo regolamento.

Amundi SA, il più grande asset manager in Europa, è in attesa di vedere tutti i dettagli prima di iniziare a “valutare in dettaglio l’impatto sui nostri fondi e vedere come implementeremo le nuove regole”, ha detto un portavoce a Bloomberg.

Amundi attualmente utilizza l’etichetta SRI per circa 110 dei suoi fondi che gestiscono asset per 260 miliardi di dollari (240 miliardi di euro). Ciò equivale a circa il 12% del totale delle attività gestite da Amundi.
Si prevede che la Francia pubblichi la formulazione finale della nuova norma entro la fine di questo mese, e si prevede che la nuova etichettatura entrerà in vigore a marzo del prossimo anno. Ovviamente non si fa niente per niente: i soldi che non potranno andare più nel settore energetico petrolifero dovranno muoversi verso altre energie, e la Francia è molto interessata a sviluppare il proprio settore legato all’energia nucleare. 

 


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