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Le esercitazioni congiunte navali Russia-Cina-Sud Africa: uno strumento di espansione politica di Pechino

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Il 19 gennaio il Dipartimento della Difesa del Sudafrica ha annunciato che il Paese ospiterà l’esercitazione Mosi II al largo delle sue coste dal 17 al 27 febbraio. Il Sudafrica invierà 350 membri del personale navale per partecipare insieme alle controparti russe e cinesi, con l’obiettivo di condividere competenze e conoscenze operative.
I preparativi per l’esercitazione sono stati effettuati in conferenze di pianificazione virtuali all’inizio di dicembre. Si tratta della seconda esercitazione Mosi per le tre marine, dopo quella del novembre 2019.

L’esercitazione ha attirato le critiche dei Paesi contrari all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che il Sudafrica si è rifiutato di condannare.
Il ministro degli Esteri sudafricano Naledi Pandor ha dichiarato lunedì che è naturale che gli amici ospitino tali esercitazioni.
Zhou Chenming, ricercatore del think tank di scienza e tecnologia militare Yuan Wang, con sede a Pechino, ha dichiarato che l’esercitazione trilaterale è un altro segno della ripresa della diplomazia militare cinese dopo tre anni di restrizioni per il controllo della pandemia. Ovviamente è un momento per rafforzare i rapporti russo cinesi, ma Pechino ovviamente punta ad aumentare il proprio peso anche in Africa più che, in questo caso, sviluppare una collaborazione militare diretta e migliorare la prontezza della proprie forze. I risultati su cui punta sono più politici che militari.

“La Cina ha sempre dato importanza alla costruzione di relazioni con le nazioni africane fin dagli anni ’90”, ha dichiarato. “Ciò che è cambiato ora sono le capacità della marina cinese, che anni fa erano molto più deboli”.
Zhou ha detto che la piccola esercitazione sembrava un esercizio di routine, aggiungendo che non ci sono rivali politici per Pechino tra i vicini del Sudafrica.
Secondo il rapporto del Pentagono sulla potenza militare cinese nel 2020, l’Esercito Popolare di Liberazione ha la più grande marina militare del mondo, con una forza di combattimento complessiva di circa 350 navi e sottomarini di superficie, tra cui oltre 130 grandi navi da combattimento di superficie.

L’esercitazione è disegnata per guadagnare il favore delle élite africane e mettere un peide adeguato nel continente, anche per rafforzare l’espansionismo economico degli investimenti legati alla Belt and Road. La Russia coglie invece l’occasione per uscire da un certo isolamento internazionale.


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