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L’Arabia Saudita investi anche nel nichel e nel rame per assicurarsi un futuro nella transizione energetica

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L’Arabia Saudita sta facendo un’investimento improvviso nell’industria mineraria del rame e del nichel con l’acquisizione di una partecipazione nelle attività di Vale nel settore dei metalli di base.

In un’operazione da 3,4 miliardi di dollari in contanti, la Saudi Arabian Mining Company e il Saudi Public Investment Fund acquisteranno una partecipazione del 13% nelle attività di rame e nichel del minerario brasiliano, come riporta il Financial Times, sottolineando che l’accordo valuta l’attività a 26 miliardi di dollari. 
Le due entità saudite opereranno come joint venture, denominata Manara Minerals. La società è stata costituita a gennaio.

L’anno scorso l’Arabia Saudita ha dato un forte segnale di grandi progetti minerari ospitando l’edizione inaugurale del Future Minerals Summit. L’evento ha riunito l’industria mineraria, gli investitori e i funzionari governativi del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Asia con l’obiettivo dichiarato di promuovere nuove regioni minerarie di frontiera nel contesto della transizione energetica.

L’Arabia Saudita possiede abbondanti risorse minerarie oltre alla sua ricchezza petrolifera e sta facendo i primi passi per utilizzarle e trarre vantaggio dalla spinta della transizione.

La Saudi Arabian Mining Company, o Ma’aden, è in prima linea in questa iniziativa, in collaborazione con diverse società minerarie internazionali.

Vale, da parte sua, ha preso in considerazione l’ipotesi di uno spin-off e di una quotazione in borsa per le sue attività nel settore del rame e del nichel, ricorda il FT, e l’amministratore delegato della società ha dichiarato in un’intervista che la business unit aveva il potenziale per superare la sua casa madre.
“Vale base metals è nella posizione migliore per fornire le materie prime di provenienza responsabile necessarie per costruire le infrastrutture del futuro”, ha dichiarato al FT il responsabile del fondo hedge attivista Engine No.1.

L’amministratore delegato di Vale è d’accordo: “Siamo in una posizione unica per soddisfare la crescente domanda di metalli verdi, essenziali per la transizione energetica globale”, ha dichiarato Eduardo Bartolomeo.

Il rame e il nichel sono tra i metalli critici per la transizione, in quanto utilizzati negli impianti eolici e solari, nei veicoli elettrici e nelle batterie di stoccaggio. Nello stesso tempo, con questi investimenti, l’Arabia Saudita vuole porsi come giocatore essenziale anche nella transizione energetica, sganciando il proprio destino da quello del petrolio e del gas. Un’assicurazione di Riad sul futuro. 

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