Attualità
L’ambiente spezza l’Unione fra paesi poveri e ricchi
Gli obiettivi di decarbonizzazione fissati, senza nessuna consultazione popolare, dalla Commissione stanno iniziando a far sbranare le belve europee per stabilire chi ne dovrà sostenere i costi.
Al vertice di Bruxelles di martedì, il primo ministro polacco Mateusz Moravietski ha attaccato i piani per aumentare i prezzi europei del carbonio, sostenendo che avrebbe il maggiore impatto sui paesi più poveri e sui loro cittadini. , Parole di un diplomatico al Financial Times.
La posizione della Polonia ha ottenuto il sostegno di paesi vicini come Romania, Bulgaria e Stati baltici. Nel frattempo, Svezia, Danimarca e Germania hanno concordato d’imporre obiettivi di emissioni stringenti all’economia dei paesi dell’Est Europa in modo che i sindacati possano raggiungere l’obiettivo zero netto entro il 2050.
Il disaccordo iniziale è stato così forte che ha impedito di proseguire nelle valutazioni per la distribuzione dei costi della decarbonizzazione. La conclusione è stata invece che il Consiglio vuole uno studio “dettagliato” degli impatti ambientali, economici e sociali delle misure di decarbonizzazione, affermazione incredibilmente grave perché significa che tutta la politica ambientale è stata fatta SENZA una seria considerazione degli effetti sociali delle misure.
A luglio, la Commissione europea ha deciso di includere i settori dell’industria leggera, legata ai beni di consumo, come l’industria automobilistica e delle costruzioni nel Block Emissions Trading Scheme (ETS), in cui le aziende devono acquistare crediti per coprire i costi dell’inquinamento.
Il piano ha scatenato una reazione da parte degli Stati membri preoccupati per l’impatto restrittivo dell’aumento dei prezzi della pompa e dei costi del carburante per i consumatori che non possono permettersi i costi dei prezzi record europei per le quote di carbonio e che, magari , non possono permettersi un’auto elettrica. Si tratta di una lotta fra ricchi, che seguono sogni ambientali, e poveri, che invece vogliono mettere in accordo il pranzo ed il desinare. Tra l’altro nei paesi dell’est un aumento ingiustificato dei prezzi del carburante sarebbe carburante per le li populiste ed anti-europeiste. Però pare che i ricchi nordici non se ne interessino. Queste misure, che per esempio hanno già portato a un sensibile aumento delle bollette elettriche anche da noi, rischiano di portare alla rinascita di forti movimenti antieuropei anche nelle aree dell’Europa occidentale.
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