La verità sull’accordo Sui Tetto del Gas e sulle politiche energetiche. Non è quello che vi dicono

Oggi vi diranno che, dopo la sfuriata di Draghi  per il mancato accordo sul gas alle 20.30 di ieri, è stato poi raggiunto un accordo soddisfacente per tutti sul gas alle 2 del mattino del 21 ottobre, facendo apparire il nostro ex primo ministro come l’eroe che impone la sua dura visione all’Europa divisa. Peccato che non sia così.

Prendiamo le parole dei tedeschi, riportate da Politico:

a) Tetto al prezzo. Non è che sia stato approvato, ma, semplicemente, la Germania ha accettato di discuterne, togliendo il veto. Poi in pratica ci sono delle grosse difficoltà: vogliamo il tetto “Iberico”, cioè solo sul gas, o u tetto al prezzo TTF, che però si ripercuoterebbe anche sui future? Basterebbe mettere il TTF sotto il controllo delle entità di borsa e permettere la sospensione in caso di mercato sottile ed eccessi di rialzo;

b) Gruppi di acquisto. Saranno volontari, quindi, alla fine, non saranno che degli eventuali accordi multilaterali per acquisti o sviluppo di campi di estrazione nei paesi terzi. Insomma chi c’è c’è , e chi non c’è va bene lo stesso;

c) Prestiti per l’abbattimento delle bollette, cioè debito comune, non è detto che ci siano. Scholz si è limitato ad affermare che “Li prenderemo in considerazione”, secondo lo schema del SURE, ma “Prendere in considerazione” non vuol dire si, ma vuol dire che ci pensiamo, magari per dire ancora no, come sembra dalle notizie più recenti

Indietro tutta! pic.twitter.com/2AAt6i9Qs9

— Antonio M. Rinaldi (@Rinaldi_euro) October 21, 2022

Alla fine comunque si tratta di “Promesse” che richiederanno altri meeting, altri incontri, studi di tecnici, d’impatto, che magari scivoleranno nel tempo, sino a quando non saranno particolarmente utili. Però fa comodo alla comunicazione di parte far apparire come se l’accordo ci fosse. Intanto la memoria è breve e fra una settimana non se lo ricorderà nessuno