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Analisi e studi

La vera evasione fiscale in Italia: quella verso i paradisi fiscali UE

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Mentre il PD vorrebbe la caccia al tassista o all’idraulico, e l’Agenzia delle Entrate va a caccia di ricavi non dichiarati da POS, facendo un mezzo disastro, la vera evasione in Italia viene effettuata, praticamente in modo legale, portando le sedi e gli utili aziendali fuori dal paese, con schemi di controllo complessi e che hanno come unica giustificazione quella di dichiarare la minor quantità di utili possibile nel nostro paese.

Secondo il sito https://atlas-offshore.world/che calcola la percentuale di utili che le multinazionali sono in grado di sottrarre al fisco delle proprie nazioni d’origine esterovestendo la propria attività, le aziende o multinazionali italiane hanno sottratto il 13% dei propri utili portandoli in paradisi fiscali:

 

Come potete vedere il 13% delle imposte societarie italiane sarebbe perso attrvarso l’esterovestizione e questo avviene non tanto verso località esotiche, dove va solo 1,5% delle nostre imposte, un valore francamente esiguo, ma verso altri paesi della UE, come Lussemburgo, Irlanda o Paesi Bassi è pari all’11,5% dell’utile.

Gli Italiani hanno poi una certa quantità di attività finanziarie all’estero. Una percentuale non enorme, ma significativa e che, soprattutto, è  interessante da seguire per la sua evoluzione nel tempo.

Le risorse finanziarie riconducibili ad italiani depositate all’estero sono calate sino al 2011, per mantenersi costanti, o con crescita limitata , sino al 2016. Probabilmente alla base di questo cambiamento c’è stata la famosa, e all’epoca contestata, legge dello “Scudo fiscale”, che ha permesso il ritorno di importanti risorse finanziare.

Notiamo che a partire dal 2016 le risorse finanziarie hanno iniziato a fluire nuovamente in Svizzera mentre, in generale, salivano le risorse finanzierie degli italiani all’estero. Dopo la svizzera, anche in questo caso, vi è un ruolo importantissimo dei paradisi fiscali europei.

Per concludere vi è un danno importante al fisco italiano derivante dalla deviazione all’estero degli utili di imprese italiane, e che questo avviene verso al UE, non verso paesi extra UE. Nello stesso modo le risorse finanziarie degli tìitaliani all’estero, dopo un minimo nel 2011, hanno ripreso a salire e, in questo caso, i paesi UE e la Svizzera sono le mete preferite dei soldi degli italiani.

PS: come mai i giornaloni non parlano di questi numeri? Non è che le loro holding portano i soldi all’estero ?

 


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