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La Space Force USA prepara il lancio rapido del satellite per contromisure di guerra spaziale

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La Space Force e l’Unità di Innovazione della Difesa del Pentagono (DIU) danno il via oggi a un seguito della missione Tactical responsive in Space-3 (TacRS-3), seguendo la traccia di quanto già fatto con il prototipo di  satellite di pronto lancio Victus Nox,

La nuova attività, chiamato Victus Haze e annunciato oggi in una richiesta di proposte dall’industria, è gestito dal Comando Space Safari del servizio dei Sistemi Spaziali ed è progettato non solo per lanciare rapidamente un satellite prototipo, ma anche per eseguire rapidamente un’ispezione ravvicinata in orbita di un veicolo spaziale minaccioso (simulato). Si tratti quindi di un progetto di pronta risposta per eventuali minacce provenienti dallo spazio.

Space Safari  è una sezione della Space Force costituita specificamente per rispondere alle esigenze urgenti di lancio del Comando Spaziale degli Stati Uniti e di altri comandi combattenti

“Il numero e la complessità delle minacce nemiche nello spazio stanno crescendo costantemente. Per rispondere rapidamente a tali minacce, dobbiamo offrire le capacità TacRS più avanzate che gli Stati Uniti possano offrire”, ha dichiarato il Tenente Colonnello MacKenzie Birchenough, responsabile materiale di Space Safari, in una dichiarazione congiunta con la DIU. “Victus Haze ci aiuterà a ottenere il vantaggio di cui abbiamo bisogno per valutare le minacce e continuare la nostra capacità di manovra libera nello spazio.”

La richiesta giunge mentre il satellite Victus Nox, costruito da Boeing’s Millennium Space Systems, è in attesa del via libera per essere lanciato in orbita terrestre bassa a bordo di un razzo Firefly Aerospace Alpha. Space Safari aveva pianificato di lanciare entro la fine dell’anno, ma potrebbe dare l’avviso agli appaltatori già entro la fine di questo mese. Del resto si tratta di un test di lancio rapido, che senso ha dare troppo tempo?

Lancio di Victus Nox

I parametri missione di Victus Haze si basano su quelli stabiliti per Victus Nox e mantengono il mandato di 24 ore dopo l’ordine. “Il programma include la logistica, il segmento terrestre, il servizio di lancio, le operazioni in orbita e il bus dello spazio, che è il corpo principale e la componente strutturale di un satellite o veicolo spaziale che contiene il carico utile e tutti gli strumenti scientifici”, spiega la richiesta.

Nel corso del Simposio Spaziale annuale di aprile, Birchenough ha dichiarato che il suo ufficio vuole vedere le capacità TacRS operative entro il periodo “2025-2026”. La richiesta di bilancio fiscale 2024 della Space Force ha incluso una richiesta di finanziamento  per lo spazio tatticamente responsivo, per 60 milioni di dollari in due anni.

Il DIU sta cercando risorse fra quelle commercialmente disponibili, in modo da integrare il comando Space Safari (SSC) con risorse tecnologiche dal costo conveniente e dalla reperibilità immediata, senza impegnarsi in programmi specifici militari dai tempi eccessivi.

Il DIU ha lavorato con il SSC già in passato, nella creazione di sistemi per il trasport di carichi in orbita con preavvisi minimi. Ora però si tratta di fare un grande passo avanti perché si passa direttamente alla risposta tattico-militare, mettendo in orbita un satellite che può avvicinarsi ed esaminare un eventuale satellite ostile. Lo Spazio è un’area demilitarizzata, in teoria, per cui ufficialmente non si può parlare di strumenti per abbattere satelliti ostili, ma questo è l’ovvio passaggio successivo. 

Le aziende commerciali interessate sono invitate a presentare proposte che includano “la capacità end-to-end di lanciare rapidamente entro 24 ore dall’avviso”, nonché di abbinarsi all’orbita dell’eventuale satellite minaccioso simulato, “effettuare manovre di rendezvous e di prossimità” e “ispezionare e caratterizzare una minaccia simulata in un intervallo di tempo operativamente rilevante”, aggiunge la richiesta.

Per essere selezionati, i fornitori dovranno dimostrare che il loro satellite prototipo possa essere “pronto al volo” entro 12-18 mesi e che sarà in grado di iniziare a fornire valutazioni delle minacce alla Space Force entro 48 ore dal raggiungimento dell’orbita.


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