Attualità
La Sinistra è psicopatica?
In nome dell’uguaglianza, sono stati inflitti probabilmente all’umanità più sofferenza e omicidi che sotto qualsiasi altro slogan della storia.
Presentiamo una introduzione di Kerry Bolton al proprio libro “La Sinistra Psicopatica. Dalla Francia giacobina al movimento Occupy” che per la prima volta è stato pubblicato in Italia dalla Gingko Edizioni di Verona.
Molto è stato scritto sulle dottrine, le personalità e i movimenti di sinistra, basandosi sullo studio dell’economia, della storia, della sociologia e della politica. Poco si è scritto sulla sinistra quale riflesso dei processi mentali dei suoi ideologi, organizzatori e seguaci.
D’altra parte, esiste un corpus relativamente ampio di materiali di studio sulla “destra”, spesso sinonimo di “nazismo”, quale aberrazione psicologica della storia. Anche la destra conservatrice viene generalmente descritta in termini psicologici come ‘regressiva’ e ‘repressiva’, mentre i luminari di sinistra, come Karl Marx, vengono trattati come legittimi economisti e sociologi. Tuttavia, la psicologia fornisce una spiegazione aggiuntiva e definitiva per certi fenomeni storici e ideologici. La psicostoria è stata sviluppata negli ultimi anni a questo scopo, anche se gli studi sulla sinistra rimangono pochi. Non sempre è stato così.
Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, con l’avvento del socialismo, le analisi psicologiche furono applicate alla sinistra da osservatori acuti come Max Nordau, Lothrop Stoddard e negli studi di psicologia delle masse di Gustave Le Bon e Friedrich Nietzsche. Il fatto che questo studio psicologico della sinistra e della rivolta sociale sia stato bruscamente interrotto indica che le forze della sinistra sono uscite vittoriose dalla lotta, nonostante ciò che si ritiene generalmente riguardo all’implosione dell’URSS e all’ascesa del libero mercato o dell’economia ‘neoliberista’ in molti stati occidentali.
DA’ UN’OCCHIATA AL LIBRO
Le dottrine di sinistra sono infatti pervasive in gran parte dell’Occidente, comprese alcune che vengono scambiate per essere profondamente capitalistiche. L’uso diffuso del termine “correttezza politica” dà tuttavia una certa comprensione del carattere delle idee di sinistra nella società. La sinistra, messa a nudo, dopo aver abbandonato la propria maschera ideologica, avvolta da teorie sull’economia e sulla sociologia, è semplicemente un mezzo per trascinare l’umanità fino al minimo denominatore comune in nome dell’uguaglianza.
Durante la Guerra Civile inglese del XVII secolo, una fazione si chiamò giustamente i ‘Levellers’, e il ‘livellamento’ della società rimane il fine ultimo della sinistra. Il fatto che praticamente tutti i politici, preti, giornalisti e accademici, compresi quelli chiamati conservatori, rendano oggi omaggio alla uguaglianza è la testimonianza del trionfo delle premesse fondamentali della sinistra. Nei termini più crudi, la sinistra è quella che Stoddard definì la “rivolta contro la civiltà”.
In nome dell’uguaglianza, sono stati inflitti probabilmente all’umanità più sofferenza e omicidi che sotto qualsiasi altro slogan della storia. Poiché l’uguaglianza è un fantasma che alla fine deve essere imposto — tagliando, letteralmente, la testa alla società — il più colto e il più intelligente andranno trascinati giù allo stesso livello dei mediocri finché non vi sarà “uguaglianza di sofferenza” nell’esistenza.
È accaduto nella Russia bolscevica e nella Francia giacobina e oggi sta accadendo ancora nella nostra società, pur se a un più sottile livello. Uno studio psico-storico della sinistra non va confuso con gli attacchi ad hominem contro a degli individui. Questa è la tattica della sinistra, ovvero macchiare e ridicolizzare coloro a cui si oppone.
Lo scopo è piuttosto quello di capire le motivazioni degli ideologi, dei leader, degli organizzatori e dei seguaci della sinistra, e di vedere come la sinistra sia la manifestazione intellettualizzata della mentalità dei suoi fondatori e dei suoi adepti.
Kerry Bolton
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