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La seconda legge di Kaldor. Un memento sul perché bisognerebbe non essere troppo austeri

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Cos’è la produttività, cosa porta a crearla?

Facciamo un po’ di chiarezza sulla produttività, secondo la visione di Kaldor, e di come questa sia infleuznata anche dalla domanda interna. La seconda legge delle produttività di Kaldor, o legge di Kaldor-Verdoorn, afferma che esiste una relazione positiva tra la crescita della domanda aggregata e la crescita della produttività del lavoro, specialmente nel settore manifatturiero. Questa relazione si spiega con la presenza di economie di scala e di processi di learning by doing, che rendono le imprese più efficienti e innovative quando aumentano la loro produzione .

Questa legge ha importanti implicazioni per l’analisi di un sistema che perde volumi produttivi, come quello italiano negli ultimi due decenni. Infatti, l’economia italiana ha subito un drammatico rallentamento della crescita economica e una sostanziale stagnazione della produttività del lavoro, che sono stati attribuiti da parte della letteratura economica a fattori di offerta (come la carenza di investimenti in ricerca e sviluppo, l’eccessiva regolamentazione, le rigidità del mercato del lavoro e l’eccessivo intervento statale) e al ruolo negativo del cambiamento strutturale (inteso come spostamento verso i servizi) .

Quindi la carenza di domanda interna ha una influenza sulla produttività e senza un aumento della prima, e quindi un incremento dei volumi produttivi, viene a calare anche la seconda.

Un problema di mancanza di domanda interna

Tuttavia, queste spiegazioni non sono sufficienti a rendere conto del fenomeno, e trascurano il ruolo dei fattori di domanda. Alcuni studi empirici hanno infatti mostrato che la crescita della domanda aggregata ha un effetto significativo sulla dinamica della produttività, in linea con la legge di Kaldor-Verdoorn . In particolare, il calo del peso del settore industriale nell’economia italiana ha avuto un impatto negativo sulla produttività delle aziende industriali italiane, che hanno perso le opportunità di sfruttare le economie di scala e di apprendere nuove tecniche produttive .

Per affrontare la stagnazione della produttività e della crescita economica, è quindi necessario attuare politiche espansive che sostengano la domanda aggregata e stimolino la produzione industriale. Questo avrebbe anche un effetto positivo sulla ripresa occupazionale e sul benessere sociale.


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