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La sanzione economica che potrebbe veramente danneggiare la Russia…

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Una nuova proposta dell’Unione Europea potrebbe avere un impatto drastico sulla capacità di Mosca di commerciare il proprio petrolio e LNG a livello mondiale, ed è molto più banale di quanto si possa pensare. La UE e il Regno Unito stanno valutando di vietare alla Russia di accedere agli assicuratori marittimi europei. La mossa sarebbe particolarmente efficace perché attualmente il 95% della copertura mondiale assicurativa sulle petroliere è organizzato attraverso un’organizzazione assicurativa con sede a Londra. Questa previsione è nel pacchetto che l’Unione starebbe preparando per fine anno.

Per evitare che la Russia possa spedire petrolio si porrebbe un divieto alla fornitura di servizi in questo settore da parte delle aziende europee, comprese quelle assicurative. Come riporta Bloomberg mercoledì, l’azione costituirebbe “una mossa che potrebbe compromettere drasticamente la capacità di Mosca di spedire il suo petrolio in qualsiasi parte del mondo”.

Se un tale divieto all’accesso della Russia agli assicuratori europei fosse emanato, esporrebbe le società russe alla complessa ricerca di altri assicuratori o a dover fronteggiare la prospettiva di  enormi danni derivanti dagli incidenti. Valori estremamente elevati perché comprendono anche i danni derivanti dalle fuoriuscite di petrolio, che possono arrivare alle centinaia di milioni, o miliardo , di euro, facendo fallire qualsiasi società di navigazione.

Le compagnie energetiche russe rimarrebbero quindi con poche o nessuna alternativa, scrive Bloomberg: “Mentre gli Stati membri stanno ancora discutendo sui termini, è uno strumento potenzialmente potente perché il 95% della copertura mondiale della responsabilità civile delle petroliere è organizzata attraverso un’organizzazione assicurativa con sede a Londra chiamato il Gruppo Internazionale di P&I Clubs che deve rispettare la legge europea“.

Il rapporto fa un confronto diretto di tale linea d’azione con un modo chiave che per anni Washington è stata in grado di limitare gravemente la capacità dell’Iran di trasportare greggio, costringendo la Repubblica islamica a coprire direttamente i propri rischi.

Ma restano ancora enormi ostacoli in termini di unità inter-UE su un embargo petrolifero russo, dato l’aumento dei paesi che chiedono esenzioni, guidati in particolare da Ungheria e Slovacchia. E ci si aspetta che ulteriori ostacoli importanti per le aziende europee siano ancora più controversi, dato l’effetto a catena in patria.

Il divieto impedirebbe a qualsiasi entità o individuo europeo di trasportare petrolio russo in qualsiasi parte del mondo, il che sarà particolarmente problematico per le economie dei paesi mediterranei più piccoli come Grecia, Cipro e Malta, che svolgono un ruolo smisurato nel settore marittimo e dei trasporti europeo.

Secondo quanto riferito, questi paesi hanno già registrato la loro opposizione a un piano punitivo così drastico, che secondo loro non farà che contraccolpo alle aziende europee e alla loro capacità di fare affari. Quindi non è sicuro che questo tipo di sanzioni verrà effettivamente applicato.


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