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La Russia schiera il carro T 14 Armada in Ucraina

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La Russia ha iniziato a utilizzare i suoi nuovi carri armati T-14 Armata per ““sparare sulle posizioni ucraine “ma non hanno ancora partecipato a operazioni di assalto diretto”, ha riferito martedì l’agenzia di stampa statale RIA, citando una fonte vicina alla questione. La RIA ha detto che i carri armati sono stati dotati di protezioni supplementari sui fianchi e che gli equipaggi sono stati sottoposti a “coordinamento di combattimento” in campi di addestramento in Ucraina. Quindi il più moderno carro russo sarebbe in Ucraina, in questo momento impegnato in operazioni di supporto indiretto alle truppe.

Il carro armato T-14 ha una torretta senza equipaggio, con l’equipaggio che controlla a distanza gli armamenti da “una capsula blindata isolata situata nella parte anteriore dello scafo”. La sua velocità massima su strada di 80 chilometri all’ora. Inoltre è dotato di un cannone da 125 mm, di una corazzatura composita migliorata Malachit e di un radar millimetrico per la rilevazione dei missili anticarro che quindi dovrebbero fermati da un mortaio.

A gennaio, l’intelligence militare britannica ha riferito che le forze russe in Ucraina erano riluttanti ad accettare la prima tranche di carri armati perché non ancora pronti al campo di battaglia. L’intelligence ha inoltre affermato che l’eventuale impiego dei T-14 sarebbe probabilmente “una decisione ad alto rischio” per la Russia, presa principalmente a fini propagandistici. “La produzione è probabilmente di poche decine di unità, mentre è improbabile che i comandanti si fidino del veicolo in combattimento”, ha dichiarato l’esercito britannico. In realtà sono stati ordinati 2300 carri Armada, anche se non si sa quanti siano stati consegnati. L’ordine ufficiale prevedeva la consegna di 40 carri entro il 2023. La produzione del carro è in carico al conglomerato Rostec.

Il carro difficilmente sarà utilizzato in un confronto diretto con i mezzi ucraini, per il pericolo sia di una sua cattura, sia di vederlo distrutto, con un grave colpo alla credibilità della tecnologia militare russa. Peccato, sarebbe stato interessante vedere uno scontro diretto con un Leopard II.

 


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