La Germania chiuderà domani le sue ultime centrali nucleari, sperando che il gas mantenga prezzi bassi

Domani è il giorno finale del nucleare tedesco. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz appoggia la chiusura programmata per sabato delle ultime tre centrali nucleari operative del Paese, anche se uno dei partner minori della sua coalizione di governo, il Partito Democratico Libero (FDP), propone di mantenere i reattori come “riserva” di energia, riporta la DPA.

“Lo spegnimento delle centrali nucleari il 15 aprile, questo sabato, si basa su un accordo finale, cosa che il cancelliere ha ripetutamente sottolineato“, ha dichiarato ieri a Berlino Christiane Hoffmann, vice portavoce del governo tedesco.

La coalizione di governo della Repubblica Federale è composta da tre formazioni politiche: il Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD) del Cancelliere Scholz, il Partito Liberale (FDP) e “Alleanza 90″/”I Verdi”. I tre partiti hanno programmi e obiettivi diversi, e questa disomogeneità si riflette anche nell’atteggiamento verso l’energia atomica

Il leader del gruppo parlamentare SPD, Christian Dürr, ha esortato martedì all’emittente pubblica tedesca ARD: “Almeno non iniziamo a smantellarli (i reattori) immediatamente, ma almeno teniamoli come riserva”.  I Liberali addirittura richiedono che le centrali nucleari rimangano aperte e funzionanti ancora per un po’. Però le cose andranno diversamente, per volere del terzo partner, non il maggiore, ma quello ideologicamente più pressante.

I rappresentanti dei Verdi, membri della coalizione nel gabinetto a Berlino, hanno risposto che questo non è possibile e “non sarebbe legale”. “Una centrale nucleare non è un capanno da giardino che può essere smantellato oggi o forse domani. È un processo estremamente complesso ed elaborato”, ha dichiarato un portavoce del Ministero tedesco per l’Ambiente, la Conservazione della Natura, la Sicurezza Nucleare e la Protezione dei Consumatori, che è sotto il controllo di “Alleanza 90″/”I Verdi“.

Tutte le centrali nucleari in Germania dovevano essere chiuse entro la fine dello scorso anno, secondo una decisione sostenuta dall’ex cancelliere tedesco Angela Merkel e poi confermata dalle tre formazioni politiche dell’attuale coalizione di governo. Ma le conseguenze della guerra in Ucraina e la forte riduzione delle forniture di gas russo hanno costretto la più grande economia europea ad assicurarsi di non dover entrare in “modalità energia” quest’inverno. La chiusura dell’impianto è stata quindi rinviata al 15 aprile 2023, cioè a domani.

Questa scelta è  stata resa possibile dalla riduzione, a livelli quasi accettabile, dei prezzi del gas, come potete vedere dal grafico sottostante

Se il prossimo inverno i prezzi del gas dovessero rialzarsi per 100 motivi, ad esempio per il completo blocco dell’export russo, allora i tedeschi rimpiangeranno questa scelta.