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La Francia perde metà della sua capacità di raffinazione per gli scioperi

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Gli scioperi in diverse raffinerie in Francia hanno lasciato metà delle raffinerie ferme o comunque non in grado di fornire carburanti, mentre i lavoratori delle raffinerie hanno intensificato le azioni sindacali per le controversie salariali questa settimana.

Tre raffinerie e un sito di stoccaggio di TotalEnergies non stanno inviando carburante da martedì, ha dichiarato a Reuters un funzionario del sindacato francese CGT.

La raffineria di Gonfreville da 240.000 barili al giorno (bpd) gestita da TotalEnergies, la raffineria di Feyzin da 119.000 bpd, la bioraffineria di La Mede e il sito di stoccaggio di Cote d’Opale vicino a Dunkerque non stanno inviando carburante al momento, ha dichiarato a Reuters il delegato della CGT Thierry Defresne.  Lo sciopero dovrebbe continuare fino al 29 settembre.

Insieme allo sciopero delle raffinerie ExxonMobil, circa la metà della capacità di raffinazione della Francia è attualmente fuori servizio.

La capacità di raffinazione del greggio della Francia è di poco superiore a 1,4 milioni di bpd, la quarta più alta in Europa dopo Germania, Italia e Spagna, secondo i dati dell’Oil & Gas Journal citati dall’EIA.

TotalEnergies si è preparata logisticamente in vista dello sciopero annunciato, ha dichiarato un portavoce a Reuters.

“In previsione dello sciopero, TotalEnergies ha preso le misure logistiche necessarie per poter rifornire normalmente la sua rete di stazioni di servizio e i suoi clienti”, ha detto il portavoce.

La ExxonMobil, da parte sua, sta continuando il dialogo con i sindacati dopo aver chiuso le raffinerie di Port Jerome-Gravenchon da 240.000 bpd e Fos-Sur-Mer da 235.000 bpd alla fine della scorsa settimana,

L’interruzione della raffineria francese si inserisce in un contesto di aggravamento della crisi energetica in Europa, che sta cercando di procurarsi fonti di greggio non russe in vista dell’embargo UE sulle importazioni via mare dalla Russia a partire dall’inizio di dicembre.

Attualmente, l’Europa importa ancora oltre 1 milione di bpd di greggio russo, cercando di fare il pieno prima dell’entrata in vigore dell’embargo europeo sulle importazioni di petrolio russo via mare.

Il mercato petrolifero globale dovrà prepararsi a una perdita di 2,4 milioni di bpd di forniture quando entrerà in vigore l’embargo dell’UE; un ulteriore milione di bpd di prodotti e 1,4 milioni di bpd di greggio dovranno trovare una nuova sistemazione, ha dichiarato l’AIE.


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