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La fine delle sovvenzioni al carburante in Nigeria rischia di essere un grosso danno alle industrie europee

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Le raffinerie europee perderanno una parte di un mercato di esportazione chiave per il proprio carburante dopo che il consumo nigeriano è crollato a seguito della rimozione dei sussidi per la benzina nel paese africano.

Alla fine di maggio, la Nigeria ha attuato un’importante riforma nel mercato interno del carburante al dettaglio dopo che il nuovo presidente nigeriano Bola Tinubu ha rimosso i sussidi per il carburante che il governo pagava da anni. Il sussidio è stato un costo enorme per il governo federale, che l’anno scorso ha pagato fino a 10 miliardi di dollari per la differenza tra carburante importato a prezzi di mercato e venduto a prezzi scontati ai nigeriani.

La rimozione del sussidio ha portato a un crollo del 28% nel consumo medio giornaliero di benzina in Nigeria a giugno, ha dichiarato l’autorità nigeriana di regolamentazione del petrolio Midstream e Downstream (NMDPRA) in cifre rilasciate a Reuters all’inizio di questo mese.

La fine dei sussidi governativi ha anche decimato i mercati “neri” della benzina nei paesi confinanti con la Nigeria come Camerun, Benin e Togo. Questi mercati prosperarono quando il carburante sovvenzionato a buon mercato veniva contrabbandato dalla Nigeria nei paesi vicini.

La fine dei sussidi ora segnala una minore domanda di carburante di contrabbando nei vicini della Nigeria, riducendo ulteriormente la domanda di importazioni di carburante in Nigeria.

Con più di un quarto del mercato nigeriano della benzina spazzato via, le raffinerie europee perderebbero parte del loro principale mercato di esportazione. L’Africa occidentale e il Nord America sono stati tradizionalmente le principali destinazioni delle esportazioni europee di benzina.

Il crollo del consumo interno di carburante della Nigeria è destinato a comprimere i margini di raffinazione per le raffinerie europee, hanno detto gli analisti a Reuters.

La minore domanda nigeriana è destinata a esercitare ulteriori pressioni sulle raffinerie europee che negli ultimi anni hanno visto aumentare la concorrenza delle raffinerie e nuove capacità di raffinazione in Asia e Medio Oriente. I vincitori, se ce ne saranno, dalla minore domanda di benzina nigeriana sarebbero le raffinerie recentemente avviate in Medio Oriente, hanno detto gli analisti a Reuters.


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