La cosa in Cina si fa seria: centinaia di voli cancellati a Shenzen

La provincia costiera meridionale del Guangdong sembra essere l’epicentro di nuovi casi di coronavirus che sta colpendo la Cina. Ora anche l’aeroporto di Shenzhen ha cancellato centinaia di voli e rafforzato i controlli all’ingresso.

Funzionari sanitari di Shenzhen hanno affermato che un dipendente di un ristorante dell’aeroporto internazionale di Shenzhen Baoan è stato infettato dal “ceppo Delta, una variante descritta come a rapida diffusione, con un’elevata carica virale e un breve periodo di incubazione”, secondo South China Morning Post.

La donna è risultata positiva durante un test per il personale aeroportuale condotto giovedì, secondo i funzionari sanitari. La Cina venerdì ha riportato 30 nuove infezioni, tra cui sei trasmissioni locali nella provincia meridionale del Guangdong, dove si trova Shenzhen.

Come abbiamo notato, le infezioni nel vicino Yantian International Container Terminal, un porto di acque profonde a Shenzhen, a circa un’ora a est dell’aeroporto, hanno funzionato al 40% della capacità dopo un recente aumento delle infezioni. Ciò ha comportato una significativa congestione portuale. La più grande linea di container del mondo, Maersk, ha avvertito la scorsa settimana che la congestione a Yantian è peggiore della chiusura del Canale di Suez a marzo.

I dati del tracker di volo VariFlight mostrano che venerdì 400 voli in entrata e in uscita sono stati cancellati. Sabato ne sono attesi altri.

Chen Bin, vicedirettore della commissione sanitaria di Guangzhou, ha affermato che esiste ancora un’elevata minaccia di un’epidemia nella comunità. Ha messo in guardia contro un allentamento delle misure di lockdown e ha affermato che i residenti nelle aree bloccate sarebbero stati testati regolarmente per prevenire una diffusione.

Tutto questo mette in evidenza come la Cina, sempre vista come uno dei paesi con la migliore risposta al Covid-19, sia in realtà un tallone di Achille che rischia di avere delle ricadute pesantissime sulle economie di mezzo mondo anche con il rischio di fiammate inflazionistiche importate.