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La Corea del Sud blocca le vendite allo scoperto sulle proprie borse. L’indice rimbalza potentemente

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Domenica, la Commissione per i servizi finanziari della Corea del Sud ha stupito i mercati annunciando che avrebbe vietato le vendite allo scoperto di azioni fino a giugno 2024 per consentire alle autorità di regolamentazione di migliorare “attivamente” regole e sistemi, una mossa che gli analisti hanno definito “insolita” e “ingiustificata”  dato che, apparentemente, non esiste una vera e propria crisi finanziaria.

Riprendendo i vari divieti di vendita allo scoperto implementati negli Stati Uniti durante i periodi di turbolenza dei mercati, la commissione ha annunciato che la negoziazione di azioni prese in prestito sarà vietata per le azioni dell’indice Kospi 200 e dell’indice Kosdaq 150 da lunedì fino alla fine di giugno.

L’indice Kospi ha reagito con un forte rimbalzo che supera il 5%

Il Kosdaq ha reagito con addirittura un +7%.

“Nel mezzo delle turbolenze del mercato, abbiamo scoperto massicce vendite allo scoperto illegali da parte delle banche di investimento globali e circostanze di ulteriori attività illegali”, ha detto in un briefing il presidente della Commissione per i servizi finanziari Kim Joo-hyun. “È una situazione grave in cui le vendite allo scoperto illegali compromettono la formazione di prezzi equi e danneggiano la fiducia del mercato”.

Lee Bokhyun, governatore del Financial Supervisory Service, ha detto ai giornalisti che 10 banche globali dovranno affrontare indagini sulla materia, dato che rappresentano la maggior parte delle transazioni di vendita allo scoperto in Corea del Sud. Un duro colpo contro la speculazione finanziaria. 

Durante il divieto, la Corea del Sud cercherà un “miglioramento fondamentale” per livellare il campo di gioco per gli investitori al dettaglio nei prossimi mesi, compresa la ricerca di modi per restringere i diversi requisiti e condizioni di vendita allo scoperto tra istituzioni e singoli investitori, ha affermato Kim. Le autorità cercheranno inoltre sanzioni più severe per le attività illegali di vendite allo scoperto. Continueranno a esaminare le transazioni di vendita allo scoperto delle banche globali con l’introduzione lunedì di una squadra investigativa speciale.

La Corea del Sud ha iniziato a consentire la vendita allo scoperto delle azioni dei due indici nel maggio 2021, mantenendo al contempo in vigore il divieto dell’era della pandemia per oltre 2.000 azioni. Secondo Smartkarma Holdings Pte, la reintroduzione del divieto totale su questa pratica commerciale ampiamente utilizzata potrebbe ostacolare gli sforzi della nazione per cercare un miglioramento in un indice globale chiave. l’analista Brian Freitas.

“Il divieto di vendita allo scoperto metterà ulteriormente a repentaglio le possibilità della Corea di passare dal mercato emergente al mercato sviluppato”, ha affermato Freitas. “Aspettatevi che si formino bolle nelle sacche del mercato favorite dagli investitori al dettaglio poiché le vendite allo scoperto non agiscono più da freno su valutazioni assurde”. Le vendite allo scoperto, long e short, hanno la finalità logica di permettere di segnalare in anticipo gli andamenti del mercato.

Le vendite allo scoperto rappresentano una piccola parte del mercato azionario nazionale da 1700 miliardi di dollari: circa lo 0,6% del valore di mercato del Kospi e l’1,6% di quello del Kosdaq, secondo i dati di borsa.

Secondo Bloomberg, l’annuncio del regolatore arriva prima delle elezioni legislative generali per selezionare i membri dell’Assemblea nazionale in aprile. Alcuni legislatori del partito al potere hanno esortato il governo a porre temporaneamente fine alle vendite allo scoperto di azioni in risposta alle richieste degli investitori al dettaglio coreani che hanno organizzato proteste contro la pratica. Questi sostengono che le vendite allo scoperto portano a vantaggi ingiusti per gli investitori esteri e istituzionali.

Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e il suo partito hanno condotto una campagna sulle riforme, comprese le modifiche alle pensioni e la prevenzione dei monopoli di mercato. La popolarità di Yoon è aumentata negli ultimi mesi fino a raggiungere un massimo del 34% venerdì, dopo il calo dell’anno scorso.

Il divieto del regolatore coincide con una nascente ripresa del principale indice di riferimento azionario sudcoreano. Il Kospi è salito a novembre dopo aver subito il suo peggior calo mensile a ottobre a causa delle svendite estere. L’indice è ancora in calo di oltre il 10% rispetto al picco di agosto. Il taglio alle vendite allo scoperto è anche un modo del governo per mostrare che si occupa della tutela degli operatori al dettaglio, soprattutto coreani.

A questo punto la Corea del Sud diventa un mercato finanziario soprattutto interno, dato che vengono espulse le pratiche speculative utilizzate dai grandi operatori internazionali. Questo ovviamente creerà scontento sulla stampa finaziaria internazionale, ma dobbiamo anche chiederci se le autorità debbano tutelare i risparmiatori interni o favorire le speculazioni internazionali.

In Italia abbiamo scelto la seconda soluzione.


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