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Economia

La commissione europea apre ai bio carburanti per le auto

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Continua da parte della commissione europea il percorso, virtuoso, di revisione dei target chiesti per il settore automotive. Dopo avere annunciato di voler anticipare al terzo e quarto trimestre di quest’anno la verifica della legislazione comunitaria dedicata alle emissioni nocive delle vetture, ora la commissione sembra voler inserire, come chiesto da tempo dall’Italia, anche i biocarburanti come tecnologia pulita per i motori.

«Abbiamo già detto che i carburanti sintetici hanno un ruolo da giocare nel garantire la neutralità climatica (da raggiungere entro il 2050). Valuteremo nel contempo se altre tecnologie potranno avere un ruolo (…) Con l’occasione vogliamo però ribadire che non abbiamo intenzione di cambiare l’obiettivo del 2035». ga detto il commissario ai trasporti, il greco Apostolos Tzitzikostas. Questa decisione se confermata sarebbe un altra vittoria del governo italiano, che da tempo spinge affinché anche questi combustibili siano considerati “puliti”, e non solo quelli sintetici promossi dai produttori tedeschi. Ciò detto, la posizione della Commissione europea resta per ora interlocutoria. Cambiamenti alla legislazione dipenderanno sia dal dibattito politico in Consiglio e in Parlamento sia dai livelli raggiunti dall’innovazione tecnologica in questi prossimi anni.

Inoltre, Bruxelles ha anche confermato di voler facilitare il raggiungimento degli obiettivi di emissioni per il 2025. «La Commissione proporrà una modifica mirata al regolamento sugli standard di Co2 per auto e furgoni», si legge nella documentazione pubblicata oggi. «L’emendamento consentirà alle case automobilistiche di raggiungere i propri obiettivi di conformità attraverso una media delle loro prestazioni su un periodo di tre anni (2025-2027)».

“Abbiamo concordato che abbiamo bisogno di una grande spinta nel software e nell’hardware per la guida autonoma. Sappiamo che la concorrenza globale su questo argomento è spietata, quindi dobbiamo agire in grande e dobbiamo essere grandi. La grande scala conta in questo argomento più che mai, ed è per questo che abbiamo concordato che creeremo e sosterremo un’alleanza di settore”, ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Le aziende saranno in grado di mettere in comune le risorse. Svilupperanno chip, software condivisi e tecnologia di guida autonoma e, da parte nostra, perfezioneremo le regole di test e distribuzione. Dobbiamo portare i veicoli autonomi sulle strade europee più velocemente”.

Il settore vale il 7% del pil dell’Ue e dà lavoro a 40 milioni di persone in via diretta e indiretta, ma è finito sotto stress per colpa della concorrenza cinese, del costo elevato dell’energia e della transizione verso l’elettrico. Il piano dell’Ue si concentra su cinque aree: innovazione, mobilità pulita, competitività e catene di approvvigionamento, competenze e parità di condizioni.

Tzitzikostas ha promesso inoltre un’accelerazione dei lavori per rivedere il Regolamento sulle emissioni di Co2, che «si svolgeranno nel terzo-quarto trimestre del 2025 e non nel 2026 come previsto in precedenza». In questo modo la commissione accoglie la richiesta fatta dal ministro del made in Italy, Urso che, a novembre scorso, aveva presentato un non paper a Bruxelles, proprio per chiedere  un anticipo delle revisione degli standard. Una proposta che aveva avuto l’appoggio di 14 paesi europei.

 


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