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La Cina limita il finanziamento delle materie prime dalla Russia in dollari

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Pechino, un alleato chiave della Russia, si è mossa per limitare i finanziamenti per gli acquisti di materie prime russe attraverso due delle più grandi banche statali cinesi, riferisce Bloomberg, nel mezzo della crisi legata all’entrata delle forze russe in Ucraina.

Secondo Bloomberg, la Industrial and Commercial Bank of China (ICBC) ha cessato l’emissione di lettere di credito denominate in dollari per l’acquisto di materie prime russe fisiche e anche la Bank of China ha limitato i finanziamenti a un certo livello, sebbene i dettagli non siano disponibili.

La mossa di Pechino è un apparente tentativo di rispettare le sanzioni statunitensi ed europee, ma segue viene dopo l’ordine di cessare le restrizioni all’import di grano dalla Russia, per aiutarla a piazzare i propri prodotti sui mercati mondiali. Le restrizioni erano legate ai timori di malattie fungine del grano.

I limiti potrebbero essere stati posti per evitare che  gli USA ritengano la Cina eccessivamente complice di Mosca, ma anche per non assumere rischi impropri per il sistema bancario. Se poi gli USA vedessero movimentazioni improprie sul dollaro potrebbero prendere contromisure nei confronti di Pechino.

Le restrizioni sul finanziamento delle materie prime della Cina arrivano nonostante la mancanza di sanzioni statunitensi o europee contro l’industria energetica russa. La Cina è il principale partner commerciale della Russia e le sanzioni occidentali avranno un impatto su importanti investimenti e legami finanziari. Anche l’Ucraina è un partner commerciale chiave per la Cina.

Venerdì mattina, in una telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin, Xi avrebbe esortato Putin a negoziare con l’Ucraina e a rinunciare alla “mentalità da guerra fredda”.

Normalmente la Cina considera intoccabili i confini degli stati, anche perché, altrimenti, ci sarebbe da discutere sulle minoranze interne alla Cina e con Taiwan. Però nel caso specifico dell’Ucraina ha dato la colpa dell’intervento agli USA, anche se Pechino deve comunque bilanciare le due posizioni.

L’assistente del ministro degli Esteri cinese Hua Chunying ha descritto la situazione come “non quella che speriamo di vedere” e ha suggerito che Washington sia responsabile dell’escalation della situazione.

“La Cina ha assunto un atteggiamento responsabile e ha convinto tutte le parti a non intensificare le tensioni o incitare alla guerra… Coloro che seguono l’esempio degli Stati Uniti nell’accendere le fiamme e poi scaricare la colpa sugli altri sono davvero irresponsabili”, ha affermato.

 

 


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