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La Cina conquista l’Africa anche con la vendita di armi

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Un rapporto del think tank Atlantic Council afferma che Pechino ha iniziato a vendere armi più avanzate alla Nigeria, evidenziando la centralità del Paese nei calcoli geopolitici della Cina nella regione.
Secondo il think tank di Washington, le esportazioni militari cinesi verso i Paesi dell’Africa sub-sahariana hanno superato quelle degli Stati Uniti nell’ultimo decennio.
I ricercatori hanno notato che i primi cinque acquirenti sono gli stessi che hanno beneficiato maggiormente della spesa cinese per le infrastrutture

Nell’ultimo decennio la Cina ha trasferito o venduto più armi ai Paesi dell’Africa subsahariana (SSA) rispetto al suo rivale statunitense, in quanto Pechino ha consolidato la sua cooperazione economica e di sicurezza con il continente, come dimostra un nuovo studio.
Il rapporto del think tank Atlantic Council, con sede a Washington, afferma che tra il 2010 e il 2021, la Cina ha rappresentato il 22% dei 9,32 miliardi di dollari di esportazioni totali di armi verso i Paesi SSA a sud del Sahara.
Con 2,04 miliardi di dollari, le vendite cinesi sono state seconde solo alla Russia e quasi tre volte l’importo esportato nella regione dagli Stati Uniti, secondo lo studio basato sui dati compilati dall’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (SIPRI).
Le esportazioni di armi russe hanno rappresentato il 24% del totale, con 2,24 miliardi di dollari, mentre le vendite statunitensi nel corso del decennio sono state appena il 5%, con 473 milioni di dollari, secondo il rapporto del macroeconomista Amin Mohseni-Cheraghlou e della consulente Naomi Aladekoba, entrambi dell’Atlantic Council GeoEconomics Centre.

I ricercatori hanno inoltre rilevato che tra il 2017 e il 2020 la Cina ha esportato verso la SSA un numero di armi quasi tre volte superiore a quello degli Stati Uniti.
“È interessante notare che le esportazioni di armi della Cina verso la SSA hanno raggiunto il massimo storico di 423 milioni di dollari nel 2013, che coincide con il lancio della Belt and Road Initiative”, si legge nel rapporto.

Mohseni-Cheraghlou e Aladekoba hanno affermato che oltre il 60% delle esportazioni di armi cinesi nella regione è stato destinato a cinque Paesi, con la Tanzania che ne ha assorbito la maggior parte (19,6%). Al secondo posto la Nigeria, con il 13,5%, e al terzo il Sudan, con il 12,6%.

Quindi la penetrazione economica e politica di Pechino in Africa va avanti a pari passo con una penetrazione militare, dal punto di vista della vendita degli appartamenti, sottile, non appariscente, ma non per questo meno pericolosa. In questo nuovo ordine  africano i paesi europei appaiono ormai come dei semplici parvenu


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