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La Cina abbassa i prezzi di benzina e gasolio per rilanciare la domanda..

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L’agenzia di stampa cinese Xinhua ha riferito che la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Cina ridurrà i prezzi della benzina e del diesel rispettivamente di 440 yuan (circa 62,51 dollari) per tonnellata e di 425 yuan per tonnellata a partire da martedì.

Pechino ha anche ordinato alle tre maggiori compagnie petrolifere del Paese, la China National Petroleum Corporation, la China National Offshore Oil Corporation e la China Petrochemical Corporation, di mantenere la produzione di petrolio e di facilitare i trasporti per garantire forniture stabili.

Si tratta della seconda riduzione consecutiva dei prezzi della benzina e del gasolio dal 21 novembre, una mossa che ridurrà i costi del trasporto quotidiano e logistico. L’attuale meccanismo di determinazione dei prezzi della Cina adegua i prezzi dei prodotti petroliferi raffinati, come la benzina e il diesel, se i prezzi internazionali del greggio cambiano di oltre 50 yuan per tonnellata e rimangono a quel livello per 10 giorni lavorativi.

I prezzi del Brent sono crollati dell’11,3% negli ultimi 30 giorni (~76,84 yuan al barile), ma sono scesi meno dell’1% dall’ultimo taglio del 21 novembre, suggerendo che la Cina potrebbe acquistare petrolio russo Ural con sconti molto superiori a quelli normalmente immaginati.

Secondo Julian Lee, stratega petrolifero di Bloomberg, alla fine della scorsa settimana il greggio russo Urals, fiore all’occhiello della Russia, è stato scambiato con un forte sconto di 33,28 dollari, pari a circa il 40% rispetto al greggio Brent internazionale, e i maggiori acquirenti sono stati India e Cina. Un anno fa, invece, l’Ural era scambiato con uno sconto molto più contenuto, pari a 2,85 dollari rispetto al Brent. L’Ural è la principale miscela esportata dalla Russia. Il risultato: Mosca sta iniziando a sentire la pressione della sua guerra in Ucraina e potrebbe perdere circa 4 miliardi di dollari al mese in entrate energetiche, secondo i calcoli di Bloomberg.

Il calo dei prezzi dei carburanti in Cina potrebbe anche essere un segnale di indebolimento della domanda e potrebbe infine colpire i prezzi globali del petrolio. Gli esperti hanno avvertito che la politica cinese di zero Covid ha avuto un impatto sul consumo di carburante e potrebbe rimanere tale per mesi. Con le nuove restrizioni sul Covid, rese note il mese scorso, si stima che il consumo di greggio in Cina scenderà di 200.000-300.000 b/g nei prossimi mesi, anche se domenica sono state revocate alcune restrizioni a causa delle pressioni dei manifestanti.


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