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La BCE aumenta i tassi di 50 punti base. Fine dei tassi negativi. Lo strumento anti frazionamento sarà illimitato, ma..nee parleremo subito dip

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La BCE alla fine ha fatto quello di cui si parlava negli ultimi giorni, cioè ha innalzato i tassi, e lo ha fatto in modo molto sostanzioso, più di quanto previsto prima, ma, in modo schizofrenico, ha nello stesso tempo annunciato il famoso strumento anti frazionamento, di cui parleremo appena dopo, ma che viene a confermare le previsioni, anche le peggiori.

Finisce l’era dei tassi negativi, dato che la BCE rialza il tasso sui versamenti overnight dello 0,5% portandolo a zero.

 

In prospettiva, la BCE ha dichiarato che “un’ulteriore normalizzazione dei tassi d’interesse sarà appropriata“, aggiungendo che “l‘anticipazione odierna dell’uscita dai tassi d’interesse negativi consente al Consiglio direttivo di effettuare una transizione verso un approccio alle decisioni sui tassi d’interesse basato sulle singole riunioni“. Questo è notevole perché, come scrive Ven Ram di Bloomberg, la guida esplicita della Banca Centrale Europea come la conoscevamo è sparita per ora: “oltre a dire che un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse sarà appropriata, ha anche detto questo: L’anticipazione odierna dell’uscita dai tassi di interesse negativi consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio alle decisioni sui tassi d’interesse basato sulle singole riunioni. Questo approccio è molto più sensato nell’attuale contesto in cui l’inflazione è in crescita vertiginosa“.

Praticamente la BCE si è resa conto che la situazione è troppo complicata per poter fare delle previsioni di lungo periodo, e che probabilmente la finestra per l’aumento dei tassi di interesse si sta facendo sempre più stretta per poter fare diversi aumenti, La stessa Lagarde ha affermato che c’è un rallentamento economico, quindi non è detto che lo strumento dell’aumento dei tassi .

Altre notizie importanti:

  • Il Consiglio direttivo ha ritenuto opportuno compiere un primo passo più ampio nel percorso di normalizzazione dei tassi di policy rispetto a quanto segnalato nella precedente riunione.
  • Questa decisione si basa sulla valutazione aggiornata dei rischi di inflazione e sul sostegno rafforzato fornito dall’IPT per un’efficace trasmissione della politica monetaria.
  • Nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo sarà opportuno procedere a un’ulteriore normalizzazione dei tassi di interesse.
  • Il Consiglio Direttivo ha deciso di adottare una politica monetaria più prudente, che favorirà il ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del Consiglio Direttivo, rafforzando l’ancoraggio delle aspettative di inflazione e assicurando che le condizioni della domanda si adeguino per conseguire l’obiettivo di inflazione nel medio termine. Questo lega la politica monetaria ad aspettative che recentemente si sono rivelate sempre errate. 
  • L’anticipazione odierna dell’uscita dai tassi di interesse negativi consente al Consiglio direttivo di passare a un approccio alle decisioni sui tassi di interesse basato sulle singole riunioni.
  • Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti gli strumenti di cui dispone nell’ambito del suo mandato per garantire che l’inflazione si stabilizzi al suo obiettivo del 2% nel medio periodo. Purtroppo il mancato accenno all’inflazione in senso stretto fa si che spinte 

 

 


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