Difesa
Italia e Francia dicono “no” alle armi USA per l’Ucraina: le ragioni del rifiuto
Italia e Francia si sfilano da un’iniziativa NATO per finanziare armi USA all’Ucraina, citando vincoli di bilancio e la preferenza per l’industria europea. Scopri le implicazioni e le alternative proposte.

La Francia e l’Italia hanno rifiutato di partecipare a una nuova iniziativa della NATO per fornire all’Ucraina armi di fabbricazione statunitense, compresi sistemi di difesa aerea, finanziata dagli alleati europei.
La mossa non significa un ritiro del sostegno a Kiev, ha chiarito la portavoce del governo francese Sophie Primas. È piuttosto dovuta alla preferenza di Parigi per l’approvvigionamento di armi europee e alle limitazioni imposte dai vincoli di bilancio del Paese.
Anche Roma ha citato preoccupazioni di bilancio, sottolineando che sta dando priorità al sistema di difesa aerea franco-italiano SAMP/T che ha fornito al Paese in difficoltà. Tuttavia, sta valutando la possibilità di aiutare con la logistica del trasporto delle armi statunitensi in Ucraina. Praticamente l’Italia, al massimo, farà da fattorino delle armi USA.
Sostegno indiretto degli Stati Uniti all’Ucraina
In un incontro con il capo della NATO Mark Rutte a Washington lunedì, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che Washington fornirà armi all’Ucraina sotto il patrocinio dei membri dell’alleanza europea.
Almeno otto paesi hanno manifestato il loro sostegno al piano, tra cui Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e diversi paesi nordici.
Essi contribuirebbero in denaro o trasferirebbero sistemi di fabbricazione statunitense all’Ucraina prima che gli Stati Uniti accelerino la consegna dei loro sostituti, secondo quanto riportato dal The Telegraph.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha affermato che l’acquisto di armi da Washington è uno dei modi più rapidi per soddisfare le esigenze di difesa dell’Ucraina nel contesto della guerra in corso con la Russia.
“Lo stiamo facendo nel nostro interesse… Questo aiuterà l’Ucraina a difendersi dalla campagna di bombardamenti terroristici della Russia”, ha dichiarato Merz, secondo quanto riportato da Politico.
“Questo è l’unico modo per aumentare la pressione su Mosca affinché negozi finalmente la pace. Finalmente stiamo dimostrando che stiamo remando nella stessa direzione dei nostri partner in materia di politica di sicurezza”, ha aggiunto.
Piani alternativi
La decisione dell’Italia di rinunciare deve essere vista come un invito a esplorare modi alternativi per contribuire allo sforzo più ampio, ha riportato Kyiv Independent.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski ha commentato che il finanziamento delle armi di fabbricazione statunitense per l’Ucraina deve invece provenire dai beni congelati di Mosca.
L’agenzia di stampa polacca lo ha citato dicendo: “Ho chiesto ai miei colleghi ministri (degli Esteri dell’UE) chi dovrebbe pagare per queste attrezzature. Sono i contribuenti europei o è meglio, a mio parere, che sia l’aggressore a pagare con i fondi congelati?”
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