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Israele richiama i riservisti in risposta ad attentati e attacchi

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In seguito all’attacco di Tel Aviv, nel quale è morto anche un turista italiano, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha dato istruzioni alla polizia di “mobilitare tutte le unità di riserva della polizia di frontiera” e ha ordinato all’esercito di “mobilitare forze aggiuntive”, ha dichiarato il suo ufficio.

La polizia ha dichiarato che quattro battaglioni di riserva della polizia di frontiera saranno dispiegati nei centri urbani a partire da domenica, oltre alle unità già dispiegate nella regione di Gerusalemme e nella città centrale di Lod, che ha una popolazione mista di ebrei e arabi.

In Cisgiordania, le truppe israeliane sono state coinvolte in una sparatoria nella città settentrionale di Yabad durante la notte, ha dichiarato l’esercito sabato. Un ferito è stato identificato tra gli assalitori, ha dichiarato l’esercito.

Oltre agli attentati in varie località israeliane ci sono stati anche attacchi con mezzi militari dal teritorio libanese.  Si è trattato del più intenso lancio di razzi dal Libano da quando Israele ha combattuto una guerra di 34 giorni con il gruppo militante Hezbollah, sostenuto dall’Iran, nel 2006, e della prima volta che Israele ha confermato un attacco in territorio libanese dall’aprile 2022. A questi attacchi Israele ha risposto con attacchi aerei diffusi con l’uso di bombe e missili. Israele ha “colpito obiettivi, comprese le infrastrutture del terrore, appartenenti all’organizzazione terroristica di Hamas nel sud del Libano”, ha dichiarato l’esercito.

L’esercito libanese ha dichiarato di aver trovato e smantellato un lanciarazzi multiplo in un uliveto nella zona di Marjayoun, vicino al confine, ancora carico di sei razzi innescati. A Gaza, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito due tunnel e “due siti di produzione di armi” in risposta alle “violazioni della sicurezza di Hamas”.

Le difese aeree hanno intercettato 25 razzi provenienti dal Libano giovedì, mentre cinque hanno colpito il territorio israeliano. Israele “non permetterà all’organizzazione terroristica di Hamas di operare all’interno del Libano”, ha dichiarato.

La Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), che pattuglia l’area lungo il confine, ha esortato alla moderazione, osservando che: “Entrambe le parti hanno affermato di non volere una guerra”. Venerdì sera l’esercito ha dichiarato di aver abbattuto un drone che dal Libano era entrato nello spazio aereo israeliano.

Un funzionario del Qatar ha dichiarato che Doha sta mediando tra Israele e i palestinesi. Il Qatar – che ha agito come mediatore in precedenti intese tra Israele e Hamas – “sta lavorando per dequalificare la situazione da tutte le parti”, ha detto il funzionario, parlando a condizione di anonimato.

Il richiamo dei riservisti, soprattutto dell’aviazione oltre che quelli della polizia, fa pensare a un’intesificazione delle attività belliche contro  Hezbollah nel sud del Libano. Un intervento che non potrà che portare ad ulteriori risposte da parte delle milizie, con il rischio di una escalation pericolosa. 

 

 


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