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Israele: niente più paesi “Rossi”. Cade un’altra finzione Covid

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Una delle politiche più inutili e frustranti legare al COVID inizia a scricchiolare. Come riporta anche il Jerusalem Post “Dalla mezzanotte di oggi per quanto ci riguarda non ci sono più ‘Paesi rossi’ per  Nachman Ash direttore del ministero della sanità israeliano. Questo significa che i vincoli per i viaggiatori israeliani all’estero, e che dall’estero si recano in Israele, vengono a cadere e non verrà più richiesta quindi una quarantena obbligatoria per chi entra, o rientra, nel paese. Per viaggiare sarà sufficiente il certificato vaccinale o di guarigione.

“Il tasso R di contagio – ha spiegato – è giunto a 2. Ieri abbiamo avuto 16 mila contagi, fra tre giorni saranno 30 mila, fra una settimana 50 mila”, prosegue il direttore del ministero della sanità. Chiaro che, con questi numeri, la distinzione fra paese rosse ed altri paesi non ha più nessun senso: e Israele è estremamente contagiato e sicuramente non rischia di importare il covid dall’estero. In questa situazione la categoria dei ‘Paesi rossi’ viene dunque rimossa dal suo ministero, che tuttavia consiglia ancora agli israeliani di recarsi all’estero il meno possibile.

In Italia, dove tasso di contagi è altissimo, tanto da porci fra i paesi più a rischio l’Europa, invece viene chiesto un test prima di entrare o rientrare, quando ormai il rischio di importare casi dall’estero è pari a zero. Un bel colpo al nostro già morente turismo che, evidentemente, non ha molto peso per il governo.


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