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Iniziano in silenzio rivolte e fallimenti delle aziende contro le assurde norme ambientali della Commissione

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L’imposizione del Green Deal e degli obiettivi climatici deve passare con l’applicazione di un sistema di scambio di quote corrispondenti all’emissione di una tonnellata di CO2. Solo che la già cattiva idea della Commissione è diventata pessima quando si è permesso anche a chi non ha necessità delle quote di commerciarne, rendendo il tutto una speculazione finanziaria, come potete vedere dal sottostante grafico

L’esplosione dei prezzi ha fatto si che molte aziende non abbiano presentato la dichiarazione di acquisto delle quote di CO2 come avrebbero dovuto fare entro il 30 aprile 2021. Molte aziende sono riuscite a sfuggire, altre rischiano una sanzione di 107 euro per ogni quota di CO2 non acquistata e dichiarata. L’anno scorso furono 7 milioni le quote “Anticipate” dal 2021 per far fronte a questi ritardi.

Il ministero dell’ambiente tedesco calcola in 800 milioni le sanzioni che saranno comminate solo per quest’anno alle aziende. Poi ci sono le società fallite o fallende che non possono comprare le quote, o che falliranno comprandole. La Welt fa il caso della  Zanders a Bergisch Gladbach , cartiera fallita con 380 dipendenti licenziati in cui il curatore si chiede se debba pagare le quote CO2 oppure no, Magari pagheranno le quote di CO2 al posto delle liquidazioni dei dipendenti.


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