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Indicatori PMI: stiamo andando in recessione, ma questo non interessa a nessuno

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Ormai gli indicatori mondiali previsionali stanno puntando decisamentemente verso la recessione, che non è più dietro l’angolo, ma ormai bussa alla porta e sta entrando in  casa. L’indicatore globale PMI, sia comprensivo degli ordini, sia solo sulle transazioni in corso, è sceso a 47, cioè ben sotto il valore di 50 che indica la recessione.

Ringraziamo @PKZweifel Per paese, le componenti dell’attività mostrano che:

  • il 27% dei Paesi rimane in espansione (>50), di cui il 19% in rallentamento e il 9% in accelerazione, con l’Indonesia e l’India meglio posizionate. Infatti l’asia, esclusi Cina e Giappone, insieme ad Sud America, sono le sole aree in cui il pessimismo non avanza, anche se il Sud America rimane con una visione negativa
  • il 12% è in ripresa, il Vietnam è il paese con la posizione migliore;
  • 59% in peggioramento, Ungheria a tal punto negativa da essere posizionata fuori scala.

Non solo, ma analizzando separatamente paesi avanzati e paesi in  via di sviluppo, abbiamo comunque lo stesso risultato: l’inflazione sta calando seccamente, e l’insieme combinato  e pesato degli indicatori PMI viene a mostrare come non c’è da aspettarsi nessuna spinta di carattere inflazionistico neppure per il prossimo futuro.

Notiamo la particolarità per cui i paesi in via di sviluppo hanno un’inflazione inferiore a quelli avanzati. Come mai? Non è che ci sarà un problema di carattere politico, inteso come applicazione delle tecnologie green o di rapporti con i fornitori di energia?

Il crollo del PMI manifatturiero poi è particolarmente forte nei paesi europei, come ha notato anche Robin Brooks, sicuramente non uno tenero con l’Italia. Eppure  anche lui concorda che non c’è spinta inflazionistica dall’eattività economica e prevede una recessione a breve

Come sarà la recessione? Dopo tutto la stiamo vedendo con un certo anticipo questa recessione, per cui si potrebbe fare qualcosa per renderla meno dura.

Invece per motivi politici, vedremo una politica restrittiva monetaria e fiscale pro ciclica. Come faccio a saperlo ? Lo BCE ha già annunciato futuri aumenti dei tassi di interesse, mentre il ministro delle finanze tedesco Lindner, un liberale che non ha nessun interesse per i cicli economic, ha già annunciato una politica austera dal punto di fiscale

 

Con queste premesse quello che poteva essere la chiusura di un cliclo economico controllata rischia di far partire una depressione forte e prolungata, anche perché c’è un cambio economico strategico mondiale che rischia di vedere l’Europa avviarsi all’irrilevanza,

 

 


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