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Economia

“Il mondo è in fiamme!”: pare di no, parola di WSJ

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Qualcosa nell’aria sta cambiando: perfino il Wall Street Journal riporta un po’ di realismo. Il “Cambiamento climatico” non sta causando gli incendi, anzi le foreste stanno bruciando fin troppo poco!!

Premettiamo che gli incendi boschivi, tragici, hanno però una loro funzione in quanto eliminano il materiale organico in eccesso e sono perfino aiutano la diffusione di alcune piante e animali. Un eccesso di materiale organico morto sul suolo rende difficile ai semi il raggiungimento del terreno e non si nutrono. Quindi il materiale in eccesso deve essere eliminato.

Ovviamente non parliamo di incendi incontrollati o dolosi. Detto questo il Wall Street Journal mette in evidenza alcuni fatti scientifici:

1. “È emerso che la percentuale del globo che brucia ogni anno è in calo dal 2001″.

2. “Uno dei tropi più comuni nel nostro dibattito sul clima, sempre più allarmistico, è che il riscaldamento globale ha incendiato il mondo”.

3. “Per più di due decenni, i satelliti hanno registrato gli incendi sulla superficie del pianeta. I dati sono inequivocabili: Dall’inizio degli anni 2000, quando il 3% del territorio mondiale ha preso fuoco, l’area bruciata annualmente è in calo”.

Nel 2022, l’ultimo anno per il quale sono disponibili dati completi, il mondo ha toccato il minimo storico del 2,2% di superficie bruciata. Ma è difficile trovare questo dato da qualche parte”. Ecco il relativo grafico.

Questo calo degli incendi ha delle conseguenze  positive:

1. “In tutto il mondo, il minor numero di ettari bruciati ogni anno ha portato a livelli complessivamente più bassi di fumo, che oggi probabilmente previene quasi 100.000 morti infantili all’anno, secondo un recente studio di ricercatori dell’Università di Stanford e di Stoccolma”.

2. Allo stesso modo, mentre gli incendi australiani del 2019-2020 si sono guadagnati titoli mediatici come “Apocalypse Now” e “Australia Burns”, i dati satellitari mostrano che si trattava di una narrazione selettiva. Gli incendi sono stati straordinari in due Stati, ma straordinariamente ridotti nel resto del Paese”.

3. “Dai primi anni 2000, quando l’8% dell’Australia prese fuoco, l’area del Paese incendiata ogni anno è diminuita. Gli incendi del 2019-20 hanno bruciato il 4% del territorio australiano e quest’anno l’area bruciata sarà probabilmente ancora minore”.

Insomma i giornali devono scrivere qualcosa, e per farlo, solitamente cercano di creare paura seguendo una narrazione maistream di “Climate Change”. Peccato che sia una narrazione falsa, che crea confusione e ansia per niente e che non corrisponde ai dati reali. Eppure continuano a propinarcela.


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