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IL MINISTERO DELLA SALUTE HA MINATO LA SALUTE DEI CITTADINI? Il divieto di autopsie ha colpito la

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Quella che vedete è la circola el Ministero della Salute con la quale si regolano le questioni relative all’emergenza COVID soprattutto nel settore dei servizi funebri, cimiteriali, trasporto delle salme, cremazioni, autopsie etc. Si tratta di un documento recentissimo perché successivo alla revisione del DPCM del 26 aprile. In questo documento si legge, papale papale:

“Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di COVID-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio”.

Si tratta di un CLAMOROSO ERRORE da parte del ministero. Se oggi il numero di ricoveri in terapia intensiva e di intubati è precipitato a livelli molto bassi è dovuto anche, se non soprattutto, alle conoscenze che i medici hanno acquisito attraverso le autopsie. Ad esempio l’utilizzo dell’eparina per evitare i fenomeni di tromboembolismo venoso che erano una delle principali cause di morte nei pazienti per Covid-19  è  stato scoperto grazie ad autopsie che hanno posto in luce come la Covid-19 portasse a microtrombi polmonari.

Senza queste autopsie questa utilissima terapia sarebbe ancora sconosciuta. Perchè quindi porre uno stop alle autopsie ? Ora è vero che su un corpo infetto non è una procedura semplice, ma esistono dei protocolli di sicurezza da applicare in questi casi. Non era sufficiente indicare le precauzioni per poter effettuare le autopsie? O, magari limitare queste pratiche negli istituti con maggiore preparazione e struttura. Invece si è preferito vietarlo, limitando la possibilità di progredite.

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