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Il Kazakistan elimina un cavillo utilizzato per far lavorare i camionisti russi nei trasporti internazionali

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Astana ha eliminato un cavillo che permetteva ai camionisti russi e bielorussi di trasportare merci dell’Unione Europea attraverso la Russia verso il Kazakistan senza i documenti corretti.

La stretta arriva mentre il Kazakistan continua a impegnarsi per rispettare le sanzioni internazionali contro la Russia e la Bielorussia – partner dell’Unione Economica Eurasiatica (EAEU), una zona di libero scambio – per evitare che i Paesi occidentali lo colpiscano con sanzioni secondarie.

Questa settimana i funzionari doganali kazaki hanno fermato al confine almeno otto autoarticolati russi che trasportavano merci provenienti dall’UE, come riporta il quotidiano russo Izvestiya. Il 20 settembre Astana ha spiegato che i camionisti devono rispettare una norma che impone loro di presentare due documenti: uno del luogo di origine del carico e uno del luogo in cui è stato ricaricato su camion russi o bielorussi per il trasporto fuori dall’UE e verso il Kazakistan. Con i camion russi e bielorussi banditi dall’UE, sarà difficile ottenere questi documenti. “Da quando sono state introdotte le sanzioni da parte europea contro i trasportatori russi e bielorussi, la maggior parte dei carichi dai Paesi europei al Kazakistan viene attualmente effettuata tramite il cambio di carico (ricarica) dei carichi presso i terminali situati nei territori di confine bielorussi”, ha dichiarato il Ministero dell’Industria e dello Sviluppo delle Infrastrutture.

“Secondo le regole stabilite dagli accordi internazionali e dalla legislazione nazionale della Repubblica del Kazakistan, nel corso di tali consegne il trasportatore straniero deve essere munito di due permessi. Il primo modulo viene rilasciato dal lato in cui il trasportatore ha effettuato il trasporto del carico al terminal nel territorio di confine. Il secondo modulo è quello rilasciato dal lato in cui il trasportatore ha effettuato il passaggio del carico dal terminal alla Repubblica del Kazakistan”.

Molti Paesi, tra cui il Kazakistan, vietano di scaricare e ricaricare i carichi fra più trasportatori, proprio per tutelare i propri camionisti. Se una merce dall’Europa deve giungere in Kazakistan, ora deve viaggiare con un trasportatore kazako.

La Russia e la Bielorussia avevano dei divieti simili che hanno revocato dopo l’imposizione delle sanzioni all’inizio della guerra del Cremlino contro l’Ucraina, per consentire alle aziende di autotrasporto una maggiore libertà di manovra mentre gli affari con l’Europa si fermavano.

Ciò è stato fatto senza consultarsi con il Kazakistan, membro dell’EAEU, che in seguito, dopo i colloqui con i russi, ha esentato gli autotrasportatori russi e bielorussi dal divieto di cambio di carico dal 1° luglio alla fine del 2023, come “gesto di buona volontà”. Ciò ha suscitato il disappunto degli autisti kazaki.

Atameken, un’associazione di lobby commerciali, aveva avvertito all’epoca che il divieto avrebbe potuto ridurre la quota di mercato dei camionisti kazaki sulle rotte internazionali verso il Kazakistan, già bassa al 31%, ad appena il 10%. I camionisti russi affermano che in precedenza non veniva loro richiesto al confine kazako un permesso rilasciato all’interno dell’UE, ha riferito Izvestiya. Però secondo i kazaki questa documentazione è sempre stata necessaria, e ora dovrebbe riportare i camionisti kazaki sulle strade russe che congiungono con l’Europa.

Un altro piccolo sgarbo che Astana fa nei confronti di Mosca, anche per dimostrare la propria terzietà.


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