Il governo tedesco sta attivamente spingendo per una fusione fra DB e Commerzbank. Si spera di fondere due cattive banche e farne una buona

Come riportato da Bloomberg il governo tedesco sta facendo una politica di pressione attiva affinchè i due a giganti dai piedi d’argilla del credito tedesco , Deutsche Bank e CommerzBank, si fondano creando un nuovo gruppo bancario più forte , in vista della già prevista prossima crisi finanziaria.

Nel brevissimo i titoli hanno recuperato anche se l’andamento per DB è di ribasso nel lungo periodo, e per CB comunque  resta molto altalenante:

Se Commerzbank è stata costretta ad ascoltare con attenzione l’appello del governo, questo è stato accolto con assai minor entusiasmo da DB, che è stata recentemente delistata dall’elenco delle 50 maggiori società europee, e questo perchè l’ex colosso del credito ha già difficoltà a digerire ed integrare Postbank, l’acquisto che non ha fatto altro che accelerarne la decadenza. Comunque il governo sta facendo pressioni affinchè DB si trasformi in una holding, permettendo quindi la fusione delle attività operative. L’integrazione fra i due colossi avvierebbe una nuova fase di ennesima ristrutturazioni, con esuberi e chiusure, per cui le strutture stanno vivendo questa fase in una indubbia fibrillazione. Gli investitori istituzionali comunque appaiono piuttosto scettici che l’operazione possa effettivamente portare a dei grossi vantaggi operativi, visto anche il successo molto moderato di operazioni simili precedenti. Insomma fondere due cattive banche difficilmente ne genera una buona.

Nel frattempo il ministro delle finanze di Berlino, Olaf Scholz, è tornato a chiedere una ripresa dei colloqui e della marcia per la creazione di un mercato bancario unico europeo e quindi per il completamento della fusione dei mercati dei capitali, nella evidente speranza di scaricare all’esterno i problemi del proprio settore creditizio interno. Dopo la crisi del 2008 la Germania ha iniettato 30 miliardi nel propri sistema creditizio, ma il timore è che i versamenti debbano essere integrati in caso di crisi del sistema.