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Il governo cinese mette in guardia dalla debolezza delle proprie istituzioni finanziarie

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Il premier Li Qiang ha assunto la guida della Commissione finanziaria centrale (CFC), il nuovo organo del Partito comunista istituito per vigilare sul settore finanziario, e ha supervisionato una riunione di lunedì in cui è stato sottolineato il ruolo del settore nel sostenere l’economia reale e nella gestione dei rischi. In questa carica ha emesso un monito sulla solidità del sistema bancario cinese, una evento molto raro nelle comunicazioni delle autorittà ufficiali di Pechino, secondo le quali tutto va sempre bene. 

La CFC è stata istituita a marzo sotto la supervisione diretta del partito per rafforzare il controllo sulla finanza come parte di un ampio rimpasto delle istituzioni del partito e dello Stato. Li è stato nominato  alla guida di questa commissione secondo quanto riportato dall’agenzia ufficiale Xinhua.

Nelle sue prime comunicazioni ufficiali Li Qiang aha messo in evidenza i problemi del sistema finanziario cinese, che possiamo qui riassumere:

  • prima di tutto l’alto debito delle amministrazioni locali, che si riversa, a sua volta sul sistema bancario, soprattutto sulle banche locali medio piccole, incrementandone l’esposizione,
  • quindi il settore immobiliare che è in crisi da tempo, per l’implosione dei prezzi immobiliari, e che attualmente è la minaccia maggiore alla stabilità del sistema finanziario. I prezzi degli immobili non crescono ancora sufficientemente, il governo ha promesso aiuti ad alcune delle principali aziende, ma rimane il rischio di pesanti perdite che possono coinvolgere le istituzioni finanziarie più deboli

Li ha promesso maggiore sostegno ai settori strategici durante l’incontro di lunedì, promettendo di affrontare gli anelli deboli dell’economia poiché la crisi del mercato immobiliare pesa sulla crescita e le piccole imprese continuano a lottare anche dopo la revoca delle rigorose misure zero-Covid.
Oltre a risolvere i rischi esistenti nel settore finanziario multimiliardario, ha affermato Li, la Cina dovrebbe anche migliorare la propria capacità di evitare future insidie. I commenti hanno fatto eco all’enfasi posta dal presidente Xi Jinping sul controllo del rischio durante la conferenza centrale di lavoro finanziario di ottobre, un evento che si svolge due volte ogni decennio e con un impatto di vasta portata sulla politica.
A tal fine, la commissione dovrebbe “intensificare la supervisione finanziaria in modo globale” e coordinare meglio i diversi dipartimenti, ha affermato Li.

Comunque resta il fatto che la stessa esistenza del comitato segnala che il problema esiste e che il PCC lo sente come importate. Il governo cinese ha la potenzialità di risolvere i problemi del sistema bancario con un colpo di spugna, ma questo da un lato mostrerebbe la vera situazione dell’economia cinese, meno brillante di quanto si pensi, dall’altro comunque non arresterebbe comportamenti poco responsabili da parte degli enti creditizi e finanziari.

 

 


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