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Il Fallimento dell’ESG e dei Green Deal: siamo vicini ai massimi di emissione di CO2, e i nostri sacrifici sono dannnosi

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Premesso che ci sarebbe una lunga discussione sugli effetti del CO2 sulla vita vegetale (ad esempio uno dei periodo con una vera e propria esplosione della vita fu il Carbonifero, che aveva percentuali di CO2 molto più elevate di oggi), comunque tutte le politiche occidentali di limitazione delle emissioni si stanno rivelando completamente fallimentari e il CO2 sta crescendo a velocità record, avvicinandosi ai massimi pre-covid. Il motivo: l’Occidente, che si suicida con i costi energetici enormi “Verdi”, non conta quasi nulla.

All’inizio del mese è stata pubblicata la BP Statistical Review of World Energy 2022, che copre i dati energetici fino al 2021. 

Considerando le emissioni di CO2, un anno fa, a seguito della pandemia di Covid-19, BP ha riportato un calo del 6% dell’anidride carbonica globale dal 2019 al 2021. Si è trattato del calo più consistente dalla Seconda Guerra Mondiale. Era ampiamente previsto che le emissioni sarebbero rimbalzate nel 2021, e così è stato.

Mentre il mondo si riprendeva dalla prima ondata di Covid-19, le emissioni globali di anidride carbonica sono aumentate del 5,6% dal 2020 al 2021. Si tratta del tasso di crescita più rapido in quasi 50 anni. Le emissioni sono state solo dello 0,8% inferiori al massimo storico stabilito nel 2018. Sono sulla traiettoria per raggiungere un nuovo massimo storico quest’anno, a meno che una recessione non freni la domanda globale di energia nella seconda metà dell’anno.

Esiste un’enorme disparità tra le emissioni di anidride carbonica dei Paesi sviluppati e quelle dei Paesi in via di sviluppo. I 38 Paesi membri dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) sono Paesi ad alto reddito generalmente considerati sviluppati. Le emissioni di anidride carbonica in questi Paesi sono in calo da 15 anni e sono all’incirca allo stesso livello di 35 anni fa.

I Paesi non appartenenti all’OCSE, invece, hanno visto un’esplosione nella crescita delle emissioni di anidride carbonica. Le ragioni principali di questa disparità sono due.

In primo luogo, il carbone ha svolto un ruolo importante nel primo sviluppo dei Paesi OCSE, ma ora è in fase di abbandono. I Paesi non OCSE stanno attraversando una fase di sviluppo simile, utilizzando il carbone, e questo fa aumentare le loro emissioni di anidride carbonica.

La seconda ragione principale è che la maggior parte della popolazione mondiale vive nei Paesi in via di sviluppo. Il loro tenore di vita sta aumentando e questo comporta generalmente un aumento del consumo di energia. Anche se le emissioni pro capite in questi Paesi sono basse, una popolazione numerosa che aumenta leggermente le emissioni pro capite ha un grande impatto complessivo sulle emissioni globali.
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Ma questo rappresenta una sfida importante per il controllo delle emissioni di anidride carbonica nel mondo. Circa il 60% della popolazione mondiale vive nella regione Asia-Pacifico. Il consumo pro capite di combustibili fossili è molto più basso rispetto a quello dei Paesi sviluppati, ma il lento aumento dei consumi da parte di miliardi di persone è stato il fattore trainante dell’aumento delle emissioni di anidride carbonica per decenni.

Dal 1965, le emissioni di anidride carbonica negli Stati Uniti e nell’UE non sono cambiate molto. Ma sono cresciute costantemente nella regione Asia-Pacifico, raggiungendo un nuovo record nel 2021. Le emissioni dell’Asia-Pacifico sono ora più del doppio delle emissioni combinate di Stati Uniti e Unione Europea.

E non si tratta solo di Cina e India. Diversi Paesi dell’Asia-Pacifico sono tra i maggiori emettitori di anidride carbonica e sono tra i leader nella crescita delle emissioni. Se analizziamo le emissioni paese per paese vediamo che ai primi posti ci sono Cina e USA, ma gli usa calano e la Cina cresce. Al terzo posto l’India con una crescita del 4%. L’unico paese  europeo in classifica è la Germania che emette lo 0,6% del totale globale. Alla fine anche se scomparissero le sue emissioni non cambierebbe molto a livello globale.

Perché le politiche contro le emissioni di CO2 sono fallimentari? Perché non si sono concentrate sulla ricerca di una fonte energetica conveniente e disponibile per tutti, ma solo nella limitazione punitiva dell’uso energetico nei paesi occidentali. La conseguenza è stata il trasferimento delle produzioni energivore nei paesi in via di sviluppo che utilizzano fonti fossili ad alta emissione ci CO2. Una politica che ha messo il carro davanti ai buoi risultando controproducente. Ormai

 

 

 

 

 

 

 


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