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Conti pubblici

I VENTI MILIARDI CHE MANCANO ALL’APPELLO: DOVE LI TROVERANNO?

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Articolo di Paolo Cardena’ di Vincitori e Vinti

 

Dopo l’allarme sui conti pubblici lanciato ieri dalla  BCE, che ha invitato  l’Italia a consolidare i propri conti per rispettare l’obbiettivo di deficit per 2014 al 2.6%, resta anche da capire in che modo Renzi reperirà i 20 miliardi di euro necessari per il 2015.
Nei giorni scorsi, per bocca dello stesso Renzi, si è appreso che questi fondi dovrebbero essere recuperati dal taglio alla spesa che, sempre a suo dire, dovrebbe essere del 3% e riguardare tutti i ministeri. Poche sere fa, sempre il Presidente del Consiglio, intervenendo a Porta a Porta, ha fatto sapere che le pensioni non verranno toccate.

Al netto del fatto che, per il 2015, secondo la mia modesta opinione, di miliardi ne occorreranno almeno 25,  in attesa di conoscere la nota di aggiornamento al DEF (verrà pubblicata tra qualche settimana) e qualche ulteriore elemento sulla legge di stabilità per il 2015, cerchiamo di capire come stanno realmente le cose.

Come vedete dalla tabella tratta dal DEF pubblicato ad aprile scorso, la spesa prevista per il 2014 è di 809 miliardi di euro.
Renzi ha accennato alla possibilità di un taglio del 3%. Fanno esattamente 24 mld, in sintonia con la cifra da me indicata, o poco meno.

C’è un però. Anzi ce ne sono molti.

Renzi, come dicevamo,  ha affermato che le pensioni non si toccano. Queste, insieme alle altre prestazioni sociali,  valgono 328 miliardi di euro.

Gli interessi che lo stato paga sul debito pubblico, che valgono altri 82 mld di euro, non si possono toccare. Perché, in buona sostanza, qualora lo si facesse, ciò equivarrebbe ad un default del debito pubblico.

Quindi, osservando questo ragionamento, la spesa aggredibile scende a 400 miliardi. Anzi, meno, molto meno. Perché all’interno di questo volume esistono componenti di spesa che sono assai difficili da tagliare. Si pensi, ad esempio, alle spese per il personale; o alle spese per gli investimenti, già assai ridotte. Ma facciamola facile e fermiamoci ai 400 mld aggredibili. Abbiamo detto (hanno detto) che mancano all’appello almeno 20 mld.

Quindi il taglio non potrà essere del 3%, ma almeno del 5%, che sale al 6% nel caso fossero necessari 25 mld. Secondo la logica (di Renzi) ciò significa che la sanità, la scuola, le forze di sicurezza, ivi compresi gli stipendi di tutti gli statali, ecc ecc, dovrebbero subire un taglio del 5%. Praticamente impossibile nel contesto in cui ci troviamo.

Al netto del fatto che Renzi, secondo me, non capisce granché dei numeri che fornisce, secondo voi, alla fine della fiera, chi pensate che pagherà il conto?
Io un’idea ce l’avrei.

 


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