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I tre elementi (più uno) essenziali per leggere il futuro dell’economia USA

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Tre sono gli indicatori che bisognerebbe seguire per prevedere l’andamento sia del mercato, questo secondo Morgan Stanley e non solo.

I tre indicatori importanti per prevedere l’andamento della borsa e del credito negli USA, quindi per proiezione nell’occidente, dovremmo valutare prima di tutto l’indice ISM previsionale della manifattura negli USA. Questo indice è il classico PMI, Purchase Manager Index, quindi un indice indicativo di carattere previsionale, non statistico ex post. Questo indice recentemente ha voltato al negativo:

L’indice è sotto il 50, quindi siamo ad un livello che indica recessione.

Il secondo elemento è legato ai consumatori, è l’indice di confidenza dei consumatori, in questo caso quello calcolato dal Conference Board, in cui la confidenza dei consumatori risulta ai massimi dal 2000, con il valore attuale (linea blu) perfino superiore al valore atteso

Quindi per ora il livello di fiducia dei consumatori è altissimo addirittura superiore alle attese,

Il terzo indicatore è le richieste di sussidio di disoccupazione iniziali. Non le domande complessive o l’indice di disoccupazione , la le domande che vengono fatte per la prima volta, perchè risultano più anticipatrici della qualità  del mercato del lavoro rispetto ai normali indici di disoccupazione. Questo perchè se i nuovi entranti nel lavoro non hanno il tempo di chiedere il sussidio, ma vengono immediatamente assorbiti, vuol dire che il mercato è dinamico. I dati sono questi:

Vediamo come un aumento è sempre indicatore di una recessione, e per ora i dati sono positivi senza inversione di tendenza.

Quindi il rallentamento nella manifattura non si è trasmesso nè al mercato del lavoro nè ai consumatori. Io a questi indicatori aggiungerei anche i buyback, i riacquisti di azioni proprie, per motivi logici, ma non positivi:

Perchè i buyback? Perchè uniscono da un lato la necessità e la capacità delle società di sostenere i propri corsi azionari attraverso il credito. Cosa non positiva, perchè falsifica i valori azionari, ma comunque interessante perchè questo valore, come mostra il 2007, viene a calare quando manca la liquidità. Vediamo che ora c’è un rallentamento, anche se non è ancora tale da parlare di una vera inversione di tendenza.Anzi,  se consideriamo  solo  le  aziende  di  maggiori  dimensioni  abbiamo  addirittura  un  aumento.

Quindi gli indicatori mostrano qualche incertezza, ma non sembrano ancora fare prevedere una immediata recessione negli USA. Il che non vuol dire che qualcosa non possa accadere fra qualche mese. Potremmo anche essere ad un culmine.

Grazie

 

 

 


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