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I nuovi farmaci anti-fame metteranno in crisi l’industria degli snack USA?

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Recentemente è entrata sul mercato una nuova generazione di farmaci antifame, il cui successo negli USA, paese degli obesi, è stata straordinaria.

Gli analisti hanno avvertito che le straordinarie prospettive di crescita di farmaci come il Wegovy e l’Ozempic di Novo Nordisk, prescritto per il diabete ma comunemente usato per la perdita di peso, sono tali che potrebbero colpire le vendite di cibi e bevande confezionati pperché modificano profondamente il rapporto che le persone hanno con il cibo. 

Tra l’altro presto a questi farmaci si unirà anche Mounjaro di Eli Lilly, ma siamo certi che altre case farmaceutiche saliranno sul carro dei vincitori, per ora economche, con effetti inaspettati sull’indusria alimentare.

La scorsa settimana, l’amministratore delegato di Walmart, John Furner, ha dichiarato che i dati dei clienti, che confrontano la storia delle prescrizioni mediche delle persone con i loro modelli di spesa alimentare, suggeriscono che coloro che assumono i farmaci contro l’obesità acquistano meno cibo.
“Notiamo sicuramente un leggero cambiamento rispetto alla popolazione totale – vediamo un leggero calo nel paniere complessivo”, ha dichiarato.
I suoi commenti hanno portato a un modesto sell-off dei titoli dei beni di consumo, con le azioni di Mondelez e PepsiCo che hanno perso rispettivamente il 7 e il 5% nei giorni successivi. Aziende come PepsiCo e Kellanova, produttore di Pringles, hanno insistito sul fatto che è troppo presto per vedere un impatto.

“Finora l’impatto sulla nostra attività è trascurabile”, ha dichiarato Ramon Laguarta, amministratore delegato di PepsiCo.
Il direttore finanziario Hugh Johnston ha dichiarato al Financial Times: “L’adozione di questi [farmaci] sarà probabilmente piuttosto lenta… sono ovviamente piuttosto costosi e sono farmaci iniettabili”. Però è solo questione di tempo prima che le industrie elaborino soluzioni meno invasive rispetto alle iniezioni.

Secondo un’analisi di Morgan Stanley, il numero di pazienti che assumono questi farmaci dovrebbe quasi quintuplicare fino a raggiungere 24 milioni di persone, pari al 7% della popolazione statunitense, entro il 2035. I pazienti che li assumono potrebbero ridurre l’apporto calorico giornaliero del 20-30%, hanno aggiunto. E soprattutto, come indica il sottostante sondaggio di FT, cambierebbero i propri consumi

Risultaggio sui consumi alimentari dell’utilizzo dei farmaci anti-obbesità

Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, circa il 42% della popolazione adulta degli Stati Uniti è obesa e quindi potrebbe beneficiare del farmaco. Ma il loro accesso dipenderà da quante assicurazioni sanitarie decideranno di coprirlo. La velocità di adozione dipenderà anche dall’aumento della fornitura da parte di Novo Nordisk, che si è trovata a fronteggiare una domanda enorme e inattesa. 

Finora, Wegovy è stato lanciato solo negli Stati Uniti e in una manciata di mercati europei, tra cui Regno Unito e Danimarca, dove le forniture sono ancora limitate.

Evan Seigerman, analista della banca d’investimento canadese BMO, prevede che l’intero mercato dei farmaci per la perdita di peso e il diabete avrà un valore compreso tra i 130 e i 140 miliardi di dollari.

Finora non sono stati condotti studi significativi che dimostrino se i farmaci modifichino o meno l’appetito per determinati alimenti. però medici e analisti hanno riscontrato che i pazienti sono più propensi a ridurre gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri e grassi, come prodotti da forno, dolciumi, bevande zuccherate e alcolici. Una manna per le abitudini alimentari USA, ma una disgrazia per chi produce questo tipo di prodotti.  La diffusione del loro consumo potrebbe ridurre il fatturato di queste aziende, inizialmente di percentuali minuscole. Però nel tempo, con l’uscita di versioni meno costose e più facili da assumere, la caduta dei consumi potrebbe essere maggiore, al punto da farsi sentire sugli utili.

Un futuro amaro per i produttori di snack zuccherini?


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