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I grandi successi dell’Euro e dei governi europeisti: evoluzione degli stipendi reali in Italia e in Europa

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Inutile negarlo: gli ultimi 25 anni, dai governi Prodi, degli anni novanta,  c’è stato un susseguirsi di governi europeisti o iper-europeisti. L’unica brevissima eccezione, nel 2018-19 , è stata subito inertizzata dalle minacce di Bruxelles, quelle che portarono il deficit a ridursi dallo 2,40% al 2,04%, come se lo 0,36% cambiasse qualcosa, se non mostrare la sottomissione alla Commissione.

Questo quarto di secolo di cieca fedeltà cosa ha portato? Vediamo nel grafico successivo l’andamento delle paghe reali medie dei paesi del G20 dal 2008 al 2022

L’Italia è stata la perdente degli ultimi 14 anni, dalla Grande crisi finanziaria, a quella del Debito europeo, a quella del Covid. O meglio, i grandi perdenti sono stati gli italiani, i suoi lavoratori: probabilmente qualcuno ci ha guadagno, e molto bene, come i grandi burocrati, gli imprenditori sovvenzionati, i cattivi docenti che vivono solo di rendita intellettuale. Però gli italiani veri, normali, qualli che lavorano e che imprendono, sono stati gli sconfitti.

Tra l’altro la sensazione dei lavoratori è stata sicuramente anche peggiore di quanto visto sopra perché il salario netto, quello percepito, è calato ancora di più, a causa di un aumento delle contribuzioni previdenziali, come ci indica questo grafico ISTAT

L’Euro e la UE sono stati un’enorme ancora che ha affondato il benessere dei nostri cittadini. La Corea del Sud, un paese fuori da grandi coalizioni mondiali, con una popolazione di poco inferiore alla nostra e un territorio minuscono, è il grande vincitore e ora è il nuovo hub indipendente produttivo mondiale, tanto da esportare carri armati nella stessa UE. Eppure in TV vi parlano di “Diktat della Commissione” e di “PNRR”. Finché ci crederemo non avremo scampo.

 


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