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I fondi pensione inglesi sono stati vicini alla liquidazione, anche per colpa di

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Problemi per i pensionati privati inglesi. I fondi pensione del Regno Unito stanno subendo richieste di margini di copertura sempre più elevate, indotte dagli estremi movimenti dei tassi reali e nominali. Questo può portarne alla crisi. 

Come nota BondVigilantes.com, sono a caccia di liquidità (contanti) per far fronte a queste richieste, in un momento in cui questa è estremamente scarsa.  Un aspetto secondario di questa dinamica è che i fondi pensione sono anche un fornitore significativo di Titoli di stato britannici (gilts) per il mercato dei repo (che essi cedono per finanziare gli investimenti con leva finanziaria) . peccato che ora banche e istituzioni stiano cedendo, in modo definitivo o temporaneo, questi titoli alla Bank of England, per cui questo sistema di rifinanziamento è sempre più limitato con problemi di liquidità per i fondi.

Il momento non potrebbe essere peggiore, con la fine del trimestre che incombe, la crescente domanda di bilanci bancari da parte di operatori di mercato non bancari e una cassaforte sempre più grande di contanti da parte di chi “ha” liquidità a caccia di garanzie.
Mentre la Banca d’Inghilterra è intervenuta mercoledì per acquistare gilt, stabilizzando il mercato, il Financial Times riporta che i fondi pensione stanno continuando a vendere asset per far fronte alle richieste di liquidità.

Quindi la situazione è molto complessa: sa un lato i fondi pensione hanno richieste di rimborso in un momento in cui il valore dei titoli a reddito fisso nelle loro mani sta precipitando e non riescono ad ottenere prestiti adeguati perché vengono richieste garanzie sempre più alte, mentre le operazioni pronti contro termine che svolgevano normalmente sono sempre più difficili per la scarsità di titoli di stato, i gilt, comprati dalla Banca centrale, e comunque fortemente svalutati per l’esplosione della speculazione.

Per finanziare le richieste di garanzie collaterali, alcuni schemi pensionistici sono ricorsi a chiedere contanti ai datori di lavoro che sostengono i loro piani. Secondo una persona che ha familiarità con la questione, il gruppo di outsourcing Serco ha fornito 60 milioni di sterline dopo una richiesta da parte dei fiduciari delle pensioni, una mossa molto insolita per un regime aziendale ben finanziato. Sky News ha riportato per prima la notizia. Alcuni grossi gestori di titoli come Blackrock hanno poi chiuso le posizioni di questi fondi aggravandone la situazione.  Anzi secondo il FT questo fondo ha  sostanzialmente “ricattato” il governo britannico affinché intervenisse  a favore di questi fondi. Una posizione ricattatoria tipica della grande finanza internazionale.

BlackRock, che si colloca tra gli schemi pensionistici e le banche per le operazioni in derivati volte a coprire i movimenti negativi dei tassi d’interesse e dell’inflazione, ha comunicato ai suoi clienti che non avrebbe più richiesto garanzie aggiuntive, ma che avrebbe invece liquidato le partecipazioni per far fronte alle richieste di margini che si stavano impennando a causa dell’estrema volatilità dei prezzi degli asset britannici. Questo ha messo il governo britannico nei guai: cedendo le partecipazione avrebbe aumentato ulteriormente la crisi di liquidità del sistema. Alla fine, quando il governo britannico e la BoE sono venuti a sapere di questo comportamento di BlackRock hanno capito che non potevano permettere che saltassero i fondi pensione e sono stati costretti a intervenire, comprando titoli sul mercato aperto e sostenendoli direttamente. Del resto non potevano fare altro.


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