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Hunter Biden: l’accordo con il Dipartimento di Giustizia congelato e lui si dichiara innocente

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L’accordo di patteggiamento di Hunter Biden con il Dipartimento di Giustizia è saltato mercoledì, secondo i procuratori federali e la difesa. Ci si aspettava che il “First Son” si dichiarasse colpevole di due reati fiscali e di non aver pagato le tasse federali sulla criminalità. Invece non è stato così e si è dichiarato innocente, dando il via a un vero processo penale. 

 

Inizialmente sembrava che il patteggiamento di Hunter Biden sia tornato solo in discussione, dopo che la difesa va accettato un accordo limitato che copre il periodo dal 2014 al 2019 e che include solo comportamenti legati a reati fiscali, uso di droghe e possesso di armi, ma questo accordo era comunque molto contestato. Durante la giornata ci sono state diverse confuse evoluzioni.

Prima sembrava che Hunter si sarebbe  ancora colpevole di reati fiscali per il 2017 e il 2018, ma l’accordo avrebbe coperto anche le questioni fiscali dei tre anni precedenti, con entrambe le parti che concordavano sul fatto che questo accordo non mette Hunter al riparo da future accuse.

Come riportava la CNN;

Il giudice ha posto a Hunter Biden una serie di domande sui fatti inclusi nei documenti di accusa.

Il giudice ha chiesto a Biden i nomi delle società estere in cui ha lavorato.

“La società energetica ucraina era Burisma”, ha detto Biden. Biden ha anche menzionato il suo lavoro per una società energetica cinese, la CEFC. I suoi legami con questa società sono stati oggetto di un intenso esame da parte dei repubblicani della Camera.

Il giudice ha chiesto a Biden: “Lei sapeva di dover pagare le tasse, vero?”.

Biden ha risposto: “Sì, Vostro Onore”.

Poi qualcosa deve essere saltato. In un’altra incredibile svolta degli eventi, la sessione odierna del tribunale si è conclusa con la sospensione dell’accordo di patteggiamento di Hunter Biden e la dichiarazione di non colpevolezza di Hunter per il momento.

Il giudice distrettuale Maryellen Noreika ha dichiarato di non essere pronta ad accettare il patteggiamento e ha chiesto a entrambe le parti di presentare ulteriori memorie che spieghino la struttura legale dell’accordo rivisto

L’udienza è stata temporaneamente interrotta quando il giudice Noreika ha detto di non capire di cosa potesse essere accusato Hunter Biden. Ha posto domande che hanno messo in luce una differenza di comprensione tra i procuratori del Dipartimento di Giustizia e l’avvocato di Biden, Chris Clark.

“Non capisco bene la portata dell’accordo”, ha detto Noreika. Ha fatto notare che Biden ha avuto numerosi rapporti commerciali con l’estero. A un certo punto, ha sollevato un’ipotesi sulla possibilità di accusare Biden di aver agito come agente straniero non registrato ai sensi del Foreign Agents Registration Act. –Bloomberg

Ha inoltre definito “insolito” l’accordo che i procuratori federali hanno raggiunto con Hunter per il suo reato di possesso di armi e che contiene alcuni “termini non standard”, come “un’ampia immunità” da altre potenziali accuse. Insomma il Dipertimento di Giustizia non può fare di tutta l’erba un  fascio e mettere assiame evasione fiscale, reati finanziari, reati lagati alla droga e alle armi. Il diritto non è un supermarket…

In teoria quindi, quando si riprenderà il processo, il giudice potrebbe anche chiedere l’arresto di Hunter Biden.

 

 


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  1. Pingback: Hunter Biden nuovamente sotto accusa entro fine settembre

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