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Grossi problemi per Ferrovie dello Stato, alla vigilia del rinnovo dei vertici

L’amministratore di FSI è nel cuore di un’inchiesta ad un mese dalla sua possibile riconferma

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Ferrovie dello Stato Italiane è stato gettato in subbuglio in vista della scadenza il mese prossimo del mandato del suo amministratore delegato, da un’indagine della Procura di Roma sui contratti tra FSI e  Generali.

Le autorità giudiziarie di Roma stanno indagando sui contratti di assicurazione del gigante ferroviario, dopo che gli informatori interni hanno sollevato il problema per un rimborso assicurativo di 1,59 milioni di euro all’amministratore delegato della compagnia ferroviaria. Gianfranco Battisti per una malattia nel marzo 2014.

A quell’epoca Battisti era a capo della divisione treni ad alta velocità di FSI, ricevendo questo denaro dopo otto mesi dalla denuncia di malattia. e quindi prima di diventare amministratore delegato nel 2018. Il mandato di Battisti come amministratore delegato, insieme a quello del presidente Gianluigi Castelli e cinque membri del consiglio, scadrà alla prossima assemblea generale di maggio. Il governo del primo ministro Mario Draghi deve decidere se prolungare il mandato di gestione e consiglio per altri tre anni o fissare nuove nomine. FSI, che genera oltre il 2 per cento del PIL italiano, è destinato a essere uno dei maggiori beneficiari del piano di ripresa post Covid italiano finanziato dall’Unione Europea.

Generali Assicurazioni ha incassato oltre 812 milioni di euro da FSI tra il 2007 e il 2019, secondo i documenti di FSI. In confronto, gli altri assicuratori hanno guadagnato complessivamente 34,7 milioni di euro dalla compagnia durante lo stesso periodo. Generali e FSI hanno rifiutato di commentare i dati.

Nel 2019 due lettere anonime inviate a FSI, Generali e il governo italiano hanno messo in dubbio l’entità e la legittimità del pagamento di 1,59 milioni di euro dall’assicuratore all’amministratore delegato Battisti. Ne è derivato un audit interno, a seguito del quale i vertici di FSI hanno portato le denunce degli informatori all’autorità giudiziaria, secondo il verbale di una riunione del collegio sindacale, datata 17 settembre 2019, visionata dal Financial Times.

Il chief risk officer di FSI Giovanni Conti, le cui responsabilità includevano la revisione dei contratti assicurativi e delle gare d’appalto è stato licenziato a febbraio, dopo una serie complessa di problemi iniziata nel 2017.

Il fatto è che l’ammontare del rimborso assicurativo di Battisti è eccezionale anche per gli standard della compagnia ferroviaria. Secondo i registri interni di FSI dal 1998 al 2018, è stato il doppio del secondo più grande pagamento mai assegnato da Generali a un dipendente FSI. Il secondo più grande, del valore di € 850.000, è stato liquidato da Generali nel 2009. Anche la tempistica non torna: in media i sinistri di grosse dimensioni sono liquidate dalla società assicurativa in 18 mesi, mentre Battisti è stato liquidato solo in otto, insomma per lui si è avuto un occhio di riguardo.

Il premio è stato pagato perché la malattia avrebbe ridotto la capacità produttiva di Battisti e questo era il significato dell’assicurazione. Certo 1,59 milioni è segno veramente di un grossa importanza del dirigente, ma, nello stesso tempo, l’uscita di questo “Informatore interno” ha dei tempi un po’ sospetti.


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