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Grecia e Turchia scambiano colpi d’arma da fuoco nel Mar Egeo

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I media turchi confermano che giovedì si è verificato un grave incidente tra una nave della Guardia costiera turca e una motovedetta della Guardia costiera greca, descrivendo che la motovedetta greca stava molestando i pescherecci turchi prima che le autorità della Guardia costiera turca intervenissero. Atene ha però ribattuto che era la parte turca a molestare le imbarcazioni greche.

Entrambe le parti affermano che sono stati sparati colpi di avvertimento e attribuiscono atti di aggressione all’altra parte: “L’equipaggio di una motovedetta della guardia costiera greca ha sparato colpi di avvertimento all’inizio di giovedì per scoraggiare un’imbarcazione della guardia costiera turca che stava cercando di speronarla nel Mar Egeo orientale, hanno detto le autorità di Atene, mentre la tensione tra i due vicini rimane alta”, riporta l’Associated Press.

La dichiarazione della guardia costiera greca ha continuato dicendo che “l’equipaggio ha sparato colpi di avvertimento in un settore sicuro e la nave della guardia costiera turca si è ritirata” verso la linea costiera della Turchia, indicando che i colpi non sono stati sparati direttamente verso la nave avversaria, ma in aria. Inoltre, la parte turca “ha effettuato manovre pericolose con l’intenzione di speronare” la nave greca. La Grecia afferma che lo scontro è avvenuto al largo dell’isolotto greco di Farmakonissi, descrivendo che si trovava a 1,5 miglia nautiche (o 1,7 miglia) all’interno delle acque territoriali greche.

Questi tipi di incidenti di speronamento sono diventati più frequenti negli ultimi anni, nonostante la relativa tranquillità per gran parte del 2022 rispetto agli anni passati. Tuttavia, da entrambe le parti continuano ad arrivare minacce, con speculazioni nei media greci secondo cui Erdogan potrebbe pianificare una guerra e prendere il controllo delle acque territoriali greche, soprattutto nel Mar Egeo. Anche Cipro ha condannato le frequenti incursioni nelle sue acque come illegali.


Sia Cipro che la Grecia condannano da tempo la pesca turca, così come l’esplorazione di petrolio e gas, all’interno delle loro Zone Economiche Esclusive. Entrambi i Paesi si sono ripetutamente lamentati con l’UE, in particolare la Francia ha offerto assistenza militare per monitorare meglio le incursioni aeree e marittime dell’esercito turco.

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