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Gli USA stanno valutando l’emissione dei bond centennali

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Secondo indicazioni ufficiali il Tesoro USA sta valutando l’emissione di titoli con scadenze ultra lunghe, cioè titoli a 50 e 100 anni.

Non è la prima volta che il Governo USA valuta questo tipo di prodotti finanziari: già nel 2017, ad inizio mandato, Mnuchin aveva affermato che, vista la stabilità attesa dei tassi nei successivi due anni, ma la volontà poi di farli alzare, sarebbe stato più saggio emettere titoli a lunghissima scadenza.

Il problema è quello che un titolo del genere deve mantenere una sufficiente liquidità in tutta la sua vita: le prospettive di scadenza ultra lunghe fanno si che sia molto raro il caso in cui vengano acquistati da un cassettista, per cui un titolo del genere deve sempre  mantenere un mercato attivo per garantire liquidità all’investimento. Nel 2017 si era pensato ad uno zero coupon cinquantennale, titolo di facile valutazione perchè senza cedole, ma per ora il Tesoro sta ancora confrontandosi con il mercato per comprendere quale possa essere l’opzione migliore.

I titoli centennali o assimilati stanno riscuotendo un interesse crescente dagli emettitori e dagli investitori, come si può vedere dal seguente grafico:

I tassi negativi spingonochi può ad approfittarne con  emissioni extra lunghe che garantiscono le casse dello stato anche da fluttuazioni future. In questo caso però i rischi sono a carico dell’investitore, come indicano gli andamenti incredibilmente  divergenti dei centennali emessi nel 2017 da Argentina ed Austria

L’Austria ha emesso dei bond anche settantennali, ma il suo centennale ha praticamente raddoppiato di valore, un modo per mettere in salvo la liquidità in un momento di tassi negativi

Quindi per l’investitore un bond centennale può essere una buona alternativa di investimento, purchè il mercato sia sempre abbastanza liquido da permettere un incontro rapido da domanda ed offerta. Se no il rischio che si corre è quello dei possessori dei bond argentini…

 

 

 


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